
MILANO – Un’apposita uniforme ideata da medico tedesco aiuterà i giovani a identificarsi con le persone più anziane, comprendendone i bisogni e le difficoltà e preparandole all’inesorabile invecchiamento della popolazione ormai in divenire in molti Paesi occidentali.
AGE MAN SUITE – Benvenuti nella terza età: così scherza lo specialista nel presentare la sua ultima invenzione, che aiuta a mettersi letteralmente nei panni dei meno giovani. Rahel Eckardt, geriatra presso l’Evangelical Geriatrics Centre di Berlino (EGZB), ha disegnato infatti una tuta per invecchiare le persone, la Age Man Suite, e per regalare loro le stesse (o quantomeno simili) sensazioni che presumibilmente proveranno in età senile.
Sviluppata in collaborazione con il Meyer-Hentschel Institute di Saarbrucken contempla una serie di accessori che riducono varie abilità nella persona, ricalcando quella sensazione di affaticamento e di impedimento riscontrabile frequentemente in età avanzata.
METTERSI NEI PANNI DI – Indossando la Age Man Suite si può avere un piccolo assaggio di vecchiaia che magari aiuterà a essere più comprensivi e pazienti con gli anziani di fronte alle loro difficoltà. Una visiera gialla compresa nella tuta, che già di per sé impaccia nei movimenti, annebbierà la vista di chi la indossa, mentre degli speciali auricolari diminuiranno l’udito e una sorta di imbottitura provvederà a irrigidire le articolazioni.
La giacca della Age Man Suite contemporaneamente premerà contro il petto e ridurrà l’afflusso dell’aria. A questo punto il traguardo è raggiunto e ci si sentirà esattamente come un vecchietto quando deve raccogliere qualcosa che gli è caduto o quando deve fare una salita o ascoltare una conversazione che stenta a decifrare. Infine la tuta è comprensiva anche di un paio di guanti per impedire alle dita di muoversi bene.
NON È UN PAESE PER VECCHI – Entro il 2030 un quarto della popolazione occidentale sarà oltre i 65 anni. In particolare in Italia, secondo la recente fotografia del Censis, i giovani di 18-34 anni diminuiranno, con un forte calo nel prossimo decennio, passando dai 12 milioni e 26 mila del 2010 ai 10 milioni e 836 mila del 2020. Gli under 35 passeranno quindi da una quota del 20 per cento della popolazione complessiva al 17,4 per cento, mentre gli over 65 anni aumenteranno, passando dagli attuali 12 milioni e 216 mila a 16 milioni e 441 mila nel 2030 (+34,6 per cento) e arrivando così a costituire il 26,5 per cento della popolazione italiana (il 20,3 per cento nel 2010).
Ma il nostro, come molti altri, non è ancora un Paese per vecchi e la gente non è preparata culturalmente a questo fenomeno vistoso. L’invecchiamento della popolazione comporta la necessità di una sensibilizzazione, mentre la geriatria diverrà un campo della medicina sempre più richiesto. «Il mio obiettivo è trasformare giovani energici e forti in esseri lenti e scricchiolanti. Almeno temporaneamente. Per imparare a provare empatia con chi giovane non è più», ha dichiarato il dottor Eckardt.
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