Società

Cosa metterebbe in pericolo la tripla A di Francia e Germania?

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

New York – E adesso a chi tocca? Sembra essere la domanda ricorrente degli ultimi giorni nei mercati, dopo l’annuncio di Standard & Poor’s di strappare agli Stati Uniti il rating AAA. Visti anche gli eventi di ieri, la risposta sembra altrettanto secca: la Francia. Tutte e tre le principali agenzie di rating hannoconfermato il grade massimo con outlook stabile. Ma cosa metterebbe seriamente in pericolo la tripla ‘A’ della Francia? E quella della Germania?

Per ridare maggiore fiducia al mercato sembra sia necessario un incremento dell’EFSF (European Financial Stability Facility), società veicolo, creata dai 16 stati membri della zona euro per fornire assistenza a chi si trova in difficoltà finanziaria. L’appoggio e il contributo di paesi AAA sembra essere fondamentale per ridare credibilità. Tuttavia, non senza conseguenze. Questo, andrà ad impattare il merito di credito di Francia e Germania?

No, secondo Nomura. Il suo team stima che se l’EFSF dovesse essere raddoppiato, il debito dei paesi core andrebbe ad aumentare del 3% rispetto al Pil, valore non rilevante per scatenare un downgrade.

Ma questo è solo uno scenario. Si pensi alla possibilità che l’ESFS debba raggiungere €2 trilioni per ridare stabilità al sistema, come dice Willem Buiter, economista di Citigroup.

In quel caso la Francia potrebbe risentirne, e in turno anche la Germania, secondo RBS. Le stime della banca scozzese dicono che le garanzie devono arrivare a €3,45 trilioni per avere una capacità di prestito pari a €2 trilioni. “Nel peggiore degli scenari, dove tutta la capacità di prestito è considerata come debito, costerebbe alla Germania €727 miliardi, circa 28% del Pil, portando il rapporto debito/Pil oltre il 110%. Valori simili per la Francia, che portando le garanzie a €705 miliardi, aumenterebbero il debito del 27% al 112% del Pil”.

(La Francia contribuisce per il 20% ai fondi EFSF, ma la cifra arriverebbe fino al 35% se dovessero partecipare solo i paesi con un rating di tripla A).

Certo, si tratta di un “worst case scenario”, ma gli investitori sembrano abituati a vedere la situazione deteriorare.