Tutti a caccia di azioni Facebook. Tanco che, inondata dalle richieste di partecipazione, Goldman Sachs sta pensano di mettere uno stop agli ordinativi di azioni. Fonti di mercato interpellate dal Wall Street Journal sottolineano anche che la banca avrebbe già detto ad alcuni potenziali investitori di aspettarsi solo una piccola frazione delle azioni che hanno richiesto.
L’interessse mostrato nella corsa per accapparrarsi le azioni del colosso di social networking ammonterebbe a diversi miliardi di dollari, a fronte di un’offerta che probabilmente non è superiore 1,5 miliardi di dollari. Una situazione che pone qualche interrogativo e che fa ricordare il periodo a dir poco pericolo precedente l’esplosione della bolla tecnologica a fine anni ’90.
Linteresse è esploso a seguito dell’annuncio dell’investimento da 500 milioni di dollari da parte della stessa Goldman Sachs e di Digital Sky Technologies in Facebook: investimento che ha portato il valore del sito di social networking a 50 miliardi di dollari, come aveva anticipato WSI giorni fa.
Wall Street Italia ha scritto un articolo qualche giorno fa spiegando come si fa a investire in azioni di Facebook prima che la societa’ sia quotata…
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Gli investimenti effettuati da Goldman Sachs e Digital Sky Technologies hanno già trasformato portato il valore del gruppo di Mark Zuckerberg a un livello superiore a quello di colossi come eBay, Yahoo e Time Warner.
Ma nonostante l’iniezione di denaro di Goldman faccia aumentare le voci su una quotazione a Wall Street di Facebook, la società non fa trapelare nulla di nuovo. Anzi, in una conferenza dello scorso novembre lo stesso fondatore Zuckerberg aveva detto: “non tenete il fiato in sospeso” facendo intendere che un’Ipo non e’ in calendario. Detto questo, il coinvolgimento della banca Usa potrebbe essere cruciale in vista di un suo coinvolgimento in una possibile quotazione del gruppo.
Intanto ciò che sorprende è la febbre per un’azione che rappresenta una società di cui, da un punto di vista operativo e finanziario, si sa davvero poco. Goldman Sachs finora ha fornito ai potenziali investitori qualche informazione sul traffico online di Facebook, sulla puubblicità e su altri aspetti marginali, senza però presentare un quadro completo. Qualche dettaglio aggiuntivo è trapelato però ieri: fonti di mercato hanno affermato infatti che nel 2009 Facebook ha riportato un utile netto di 200 milioni di dollari e un fatturato di 777 milioni di dollari. Ma nel 2010? Gli analisti fanno ipotesi, e parlano di un fatturato che l’anno scorso potrebbe essere balzato fino a 2 miliardi di dollari, grazie all’apporto delle entrate pubblicitarie.
Tornando agli investimenti, non è un mistero che Goldman Sachs abbia tentato sin dall’inizio di sollecitare all’investimento i suoi clienti: detto questo, a essere contattati per l’investimento in Facebook sono stati anche alcuni hedge fund, gruppi di private equity e altri istituti legati a Goldman da ragioni di business. Secondo indiscrezioni, tra questi colossi contattati comparirebbero i nomi ndi Blackstone Group e Fortress Investments Group.
Sui termini dell’operazione, chi riuscirà a investire su Facebook, dovrà farlo con un investimento di almeno 2 milioni di dollari, senza poter vendere le azioni fino al 2013.