
Legnano – Parte la settimana all’insegna di riacquisti di dollaro americano, dopo le vendite che abbiamo visto sul finire di settimana. Ci troviamo di fronte a mercati fortemente indecisi sulla direzionalità da prendere, dove la maggior parte dei prezzi (la grande eccezione è rappresentata dal petrolio) fa fatica a far segnare nuovi massimi, ma al contempo, non riesce a rompere con decisione i livelli di supporto che stanno, tuttavia, resistendo.
L’Asia è partita in rosso, con liquidazioni di rischio che si sono susseguite anche sulle materie prime, dove oro e petrolio hanno ripiegato verso 1,760.00 il primo (supporti in area 1,753.00) e 92.00 il secondo (supporti a 91.00).
Sul valutario il rafforzamento del dollaro è stato evidente, contro tutte la valute che pagano tassi nominami superiori rispetto alla divisa americana, con lo yen che rimane su posizioni sostanziali di forza nei confronti del biglietto verde, anche dopo la decisione della BoJ di continuare sulla strada degli stimoli monetari, ma la reazione del mercato di fronte a tale mossa risultano essere abbastanza chiare e la credenza nella trappola della liquidità risulta essere ancora fortemente ancorata.
Dal punto di vista macro, partiremo subito questa mattina con la pubblicazione dell’IFO tedesco, che potrebbe portare volatilità sui mercati e dal momento che da qualche giorno a questa parte, una volta chiarite le intenzioni delle Banche Centrali globali a livello di politica monetaria, essi stanno tornando a muoversi in correlazione, possiamo attenderci che news come quella appena citata possano essere eventi scatenanti in grado di accendere o spegnere il pulsante del rischio, che potrebbe far muovere i mercati tenendo come riferimento il dollaro americano (da vendere di fronte a dati buoni e da comprare quando le notizie sono brutte) a fronte di reazioni inversamente proporzionali di borse e materie prime.
L’unico osservato speciale di questo possibile quadro correlativo rimane il metallo giallo, che ci ha dato prova nell’ultimo mese di essere ancora correlato positivamente al rischio, ma che in un paio d’occasioni ha mostrato salite di fronte a brutte notizie, rispolverando qualche sfaccettatura del suo status di bene rifugio (per cui in caso di vendite di oro, degli stop e reverse sopra i punti di massimo potrebbe non essere una cattiva idea).
EurUsd
Dal punto di vista tecnico, la moneta unica europea sta mostrando una fase di consolidamento, pur trovandosi di fronte a quello che comincia a sembrare un trend ribassista di breve. Condizione necessaria affinchè questo diventi tale è la rottura dei livelli di minimo toccati giovedì scorso in area 1.2925, scenario che potrebbe portare a liquidazioni fino ad area 1.2860. Il supporto indicato può far riprendere i prezzi fino ad area 1.3050, posta appena prima di quel 1.30 ¾ che aprirebbe le strade per nuove salite dell’euro (tra l’altro, avete notato che hanno cominciato a circolare le banconote da 10 euro firmate da Mario Draghi?)
UsdJpy
Per quanto riguarda il UsdJpy, la forza della valuta nipponica rimane ancora evidente e trova in 78.00 l’unico livello che la divide da ulteriori rafforzamenti, verso area 77.50. Su un grafio orario le medie a 21 e 100 hanno incrociato a ribasso ed ora, tutta l’area che passa per 78.30 risulta essere una forte resistenza. L’analisi dell’SSi continua a mostrare forti sbilanci sul lato lungo di mercato da parte dei trader retail, attenzione dunque a possibili approfondimenti a ribasso per il cambio.
EurJpy
Raggiunto il supporto indicato in area 101.00, il cambio risulta essere ancora sotto pressione, e potrebbe mostrare riprese soltanto di fronte a buone partenze dei mercati azionari europei, cosa poco probabile per la mattinata di oggi. Stiamo dunque attenti alla possibilità di vedere visitato il livello di 100.00, dove passa una bella trendline rialzista che parte da circa metà luglio.
GbpUsd
Il cable ha seguito le discese delle altre valute contro il dollaro americano dopo aver tentato la rottura di 1.6300. Anche in questo caso, i ragionamenti che spesso facciamo intorno ai livelli tecnici più tondi ed importanti, l’attesa per assistere ad una rottura definitiva prima di entrare a mercato ha dato buoni frutti, essendo sceso il cambio di circa una figura. Ora ci troviamo di fronte a 1.6200, livello che se rotto può aprire la strada verso 1.6160, ultimo baluardo prima di un ritorno verso 1.6100 (possibile, anche in questo caso di fronte a forti liquidazioni di rischio). Un ritorno sopra 1.6270 cambierebbe lo scenario (per ora di attesa) a rialzista.
AudUsd
Forte discesa dell’AudUsd, dopo il raggiungimento di 1.0500, livello superato rimanendo comunque all’interno del primo quarto di figura (25 punti) a causa degli stop qui posizionati. Raggiunto nuovamente 1.0400 ci troviamo di fronte ad una chiara fase laterale, con confini posti a 1.0525 e 1.0375, livelli da sfruttare per operatività pensate da grafici a 4 ore in su. Per quanto concerne orizzonti temporali più brevi, 1.0400 e 1.0450 risultano essere i punti principali per assistere ad accelerazioni.
GER30 /ITA40
Prevista apertura fortemente negativa per il Dax, così come per l’indica italiano, con i livelli di supporto in area 7.400, da sfruttare per rottura a ribasso con obiettivi verso i supporti principali a 7.330, mentre il livello da seguire per il Ftse Mib risulta essere 15,750, da sfruttare per 15,500.
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