
Roma – Non sarà certo un compito facile ma la Turchia vuole provarci: combattere il balzo del deficit – che rischia di porre un freno all’espansione dell’economia – chiedendo ai privati di trasferire le immense quantità di oro di cui dispongono all’interno del sistema bancario del paese.
Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, le autorità di regolamentaziome bancarie annunceranno presto un piano per incentivare il popolo a parcheggiare i suoi patrimoni nel sistema finanzario. Gli stessi dirigenti delle banche stanno considerando un nuovo interesse da pagare a fronte dei depositi in oro: il sistema permetterebbe ai risparmiatori di ritirare anche lingotti da una sorta di Bancomat costruito ad hoc.
A questo e ad altro sta pensando la Turchia, oppressa da un deficit che, in rapporto al Pil, è salito fino al 10%. Bisogna vedere se il piano della Turchia funzionerà, visto che molti sono i turchi che detengono gran parte dei loro patrimoni sono forma di oro, temendo la volatilità dei mercati e dell’economia.
L’anno scorso, quando la lira turca è arrivata a perdere quasi il 20% nei confronti del dollaro – riportando la maggiore flessione tra tutte le valute del mondo – la domanda della Turchia per le monete e i lingotti di oro -stando ai dati riportati dal World Gold Council – segnò un balzo del 99% su base annua.
“Storicamente, la Turchia è stata colpita da momenti di crisi e di inflazione, dunque la tradizione di detenere oro potrebbe essere difficile da cancellare”, ammette Murat Ucer, economista presso Global Source Partners, gruppo di consulenza di ricerca con sede a Istanbul.
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