Società

“CONTRO DI ME UNA MANOVRA INTERNAZIONALE”. BERLUSCONI SOSPETTA MURDOCH

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Una manovra internazionale. Una macchinazione che fa perno anche all’estero. Nei mass media e persino in alcuni esecutivi. Ed uno dei protagonisti è Rupert Murdoch. Dopo l’attacco del “Times”, Silvio Berlusconi si è fatto la convinzione che contro di lui si stia muovendo in prima fila il “tycoon” australiano.

I rapporti con il gruppo “Sky”, del resto, si sono incrinati da tempo. L’amicizia si è trasformata in concorrenza. E dopo che l’ultima Finanziaria ha decretato l’aumento dell’iva al 20% per la tv satellitare, tutto è precipitato. La guerra della Rai al “parabolone” non è mai stata così intensa. In gioco c’è perfino l’uscita della tv pubblica e di Mediaset dalla piattaforma del satellite. E lo stesso presidente del consiglio non fa niente per smentire la tensione.

Vuoi sapere cosa comprano e vendono gli Insider di Wall Street? Prova ad abbonarti a INSIDER: costa meno di 1 euro al giorno. Clicca sul link INSIDER

“Anche Murdoch fa parte del complotto? Non fatemi parlare di Murdoch. È meglio se lasciamo stare”, dice uscendo dal Quirinale dove ha partecipato alla celebrazione del 2 giugno. Insomma, non fa niente per negare.

Le osservazioni della stampa internazionale stanno insomma provocando più di una preoccupazione a Palazzo Chigi. Un nervosismo celato solo nelle dichiarazioni pubbliche. “Io sono contento – dice -. Mi rivolgo alle persone che quando mi incontrano per strada mi salutano e mi stringono la mano. Del resto, non mi interessa”. Eppure, negli ultimi giorni lo stesso capo del governo ne ha discusso con il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Nessuno a Via del Plebiscito nasconde la paura che le ultime vicende abbiano intaccato l’immagine del presidente del consiglio all’estero.

Basti pensare che ancora ieri Berlusconi ha confermato l’incontro con il presidente Usa, Barak Obama: “È tutto a posto. Andrò in America”. Eppure da Washington ancora non è arrivato la conferma ufficiale. Con ogni probabilità arriverà alla fine di questa settimana. Ma molti temono che il ritardo con cui agisce la Casa Bianca sia un modo per prendere le distanze. Un sospetto confermato nei giorni scorsi dai rappresentanti della diplomazia italiana negli States che hanno spiegato al governo italiano di non aver riscontrato entusiasmo nello staff di Obama.

Per il momento, però, l’obiettivo primario del Cavaliere sono le elezioni europee. Le polemiche degli ultimi giorni hanno messo a rischio l’obiettivo del 40% per il Pdl. Il “Noemigate” e il divorzio da Veronica hanno avuto un qualche effetto sui sondaggi. Lo stesso Berlusconi ha ammesso che il suo indice di popolarità ha avuto una flessione del 2%. Dopo l’ultima offensiva di “Libero” contro la signora Lario, però, Berlusconi è sicuro di poter nuovamente invertire il trend e recuperare quanto ha perso nell’ultimo mese.

“Certo – si è confidato con i suoi rivelando una certa irritazione – mi secca che ora mi diano del cornuto”. Ma sul resto non ha nulla da recriminare. “È passato un giorno – ha fatto notare ad alcuni parlamentari del Pdl che lo hanno chiamato per esprimergli solidarietà – e la signora non ha smentito. Quindi cosa devo pensare?”. Dal punto di vista della comunicazione, dunque, l’uomo di Palazzo Chigi ritiene di poter cambiare i rapporti di forza. “C’era un patto con Veronica – ha ricordato – ed è stato lei a romperlo. Un patto sulla nostra vita privata. È stata lei a modificare gli accordi con l’intervista a Repubblica. A questo punto mi sono tolto un peso”.
Copyright © La Repubblica. All rights reserved

______________________________________________
«Tutti dobbiamo darci una mano sapendo che di questa crisi non è morto e non morirà nessuno, e che c’è un governo vicino a chi ha bisogno, che ci sono banche che sono lì per fare il loro mestiere. Dobbiamo guardare al futuro con volontà ed ottimismo»: lo ha detto oggi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in un’intervista a Rete Oro. «Senza ottimismo – ribadisce – non si va da nessuna parte. Il fattore psicologico è fondamentale». E cita i dipendenti pubblici, che «sono persone che non hanno alcun motivo per cambiare abitudini di acquisto e esigenze di vita in questa crisi, che non ha niente di strutturale. Siamo un Paese di famiglie risparmiatrici, con sistema bancario solido, con la seconda impresa manifatturiera d’Europa dopo la Germania. Abbiamo le conduzioni per poter uscire meglio degli altri dalla crisi. Crediamoci e cerchiamo di essere ottimisti impegnandoci magari a essere disponibili a lavorare di più».

Bersani: il premier è un miliardario irresponsabile. «Solo un miliardario irresponsabile come Berlusconi può dire una cosa del genere»: così il responsabile economico del Partito democratico, Pierluigi Bersani, ha commentato le parole del premier secondo il quale «di questa crisi non è morto e non morirà nessuno».

Applausi e fischi per il premier davanti al Quirinale. In occasione del ricevimento al Quirinale per la festa della Repubblica, il presidente del Consiglio è stato accolto da applausi e fischi da parte di un piccolo gruppo di persone riunitesi nella piazza davanti al palazzo presidenziale. Il premier è sceso dalla vettura blindata alcuni metri fuori dal portone d’ingresso del Quirinale. Dall’altro lato della strada, davanti all’ingresso della Corte costituzionale, erano assiepate un centinaio di persone. Alcune hanno iniziato ad applaudire, mentre altre lo hanno fischiato e un piccolo gruppo faceva dei gesti con il pollice verso. Consensi e contestazioni che, ad un primo colpo d’occhio, erano equamente distribuite. Impassibile, il presidente del Consiglio ha salutato e sorriso entrando dal portone principale.

Il ricevimento al Quirinale. Il presidente Napolitano ha accolto nella Sala degli Arazzi, anticamera dello studio presidenziale alla Vetrata, il premier Silvio Berlusconi e il presidente del Senato, Renato Schifani, prima del ricevimento nei saloni del palazzo del Quirinale. Assente, fra le cariche istituzionali, il presidente della Camera Gianfranco Fini. Fra il capo dello Stato, il premier e il presidente dell’aula di palazzo Madama un saluto e un breve colloquio, prima del loro ingresso nel Salone dello Zodiaco, per salutare gli invitati. Napolitano, seguito da Berlusconi, da Schifani e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha attraversato prima la Sala dei Parati, quindi il Salone degli Specchi e il Salone delle Feste, stringendo le mani agli invitati che già dalle 5 del pomeriggio erano stati dirottati dai giardini presidenziali all’interno del palazzo del Quirinale, a causa del maltempo che ha interessato Roma.

Il premier: sono vicino a scoppiare. «Una cosa indegna, vergognosa… Sono vicino a scoppiare»: così, al Quirinale, il presidente del Consiglio si è rivolto ad uno degli invitati alla festa per il 2 giugno, descrivendo il suo stato d’animo dopo la pubblicazione delle motivazioni di condanna dell’avvocato David Mills. Tra strette di mano e saluti, infatti, il premier si è sfogato per le polemiche delle ultime settimane. «Sono tutte calunnie» ha detto ad uno degli invitati che lo spronava a non mollare. «Oggi – ha aggiunto parlando con una coppia siciliana – mi hanno tirato in ballo anche per il problemuccio a Palermo. Non ne sapevo nulla, ma ho inviato subito Bertolaso per risolvere». A più partecipanti alla festa, Berlusconi ha spiegato di essere «assediato dal mal di collo», ma non si è sottratto alle battute. «Da quanto ci conosciamo? – ha detto rivolto ad Antonio Verro, consigliere di amministrazione della Rai in quota Pdl – Da 35 anni? Beh, allora non sei minorenne…».

«Su Noemi ho già risposto, non andro più in Aula». «Alla domanda che era giusto mi venisse posta, ho riposto e non credo che ci sia più bisogno di riferire in Parlamento»: così il premier risponde a chi, durantre il ricevimento, gli chiede se è ancora intenzionato a riferire in Aula sul “caso Noemi”. Dopo aver osservato di non «voler più tornare» su questo argomento, aggiunge «ne hanno parlato tanto gli altri».

«Le foto? Tutte calunnie. Ho male al collo: a sinistra non riesco a guardare». «Le foto? Sono tutte calunnie e le calunnie hanno le gambe corte, sarà un boomerang che si rivolgerà contro di loro» dice il Cavaliere a una signora che gli chiede se sia un momento difficile. «Sono sempre sereno» dice Berlusconi stringendo un’altra mano. «Non sono preoccupato – spiega poi in un’altra breve conversazione con uno degli ospiti – ho solo male al collo». Un dolore che, riferisce Berlusconi al presidente della Repubblica e alla moglie Clio, lo tormenta un po’: «A destra non posso guardare e a sinistra mi è sempre risultato difficile», dice scherzando.

«L’incontro con Mentana». Nel corso di una lunga passeggiata fra i saloni del Quirinale il premier incontra tante persone. C’è anche Enrico Mentana con il quale all’inizio il saluto è un po’ freddo: «Presidente la devo ringraziare», dice l’ex conduttore di Matrix, probabilmente con riferimento alle parole di stima pronunciate oggi dal Cavaliere nei suoi confronti. «Forza, forza, se vuoi passare a trovarmi sono sempre a disposizione» è la risposta.

«L’intervista alla Palombelli è un’eccezione: le interviste le faccio solo con le minorenni». Accanto a Mentana c’è Barbara Palombelli, conduttrice di “28 Minuti” dove Berlusconi è stato ospite proprio questa mattina: «Ho fatto una eccezione perché faccio interviste solo con le minorenni», le dice scherzando. Nel salone successivo Berlusconi incontra il marito della giornalista, Francesco Rutelli: «Stamattina ho avuto un rapporto con la famiglia» gli dice ridendo. «Passa all’argomento successivo che in questo periodo non è il caso» replica l’esponente del Pd. Infine, il premier, rivolto a un giornalista del Corriere della Sera, chiede con un tono un pò polemico: «Perchè date tutto questo risalto a queste calunnie?».

Copyright © Il Messaggero. All rights reserved