(9Colonne) – Roma, 25 mag – Continuano a punzecchiarsi governo e parti sociali alla vigilia dell’incontro previsto per lunedì per il rinnovo del contratto degli statali. A rendere ancor più complicata la trattativa e più arroventato il clima è stato il rinvio del vertice previsto inizialmente per ieri, e poi rimandato da Palazzo Chigi ufficialmente per l’assenza del segretario della Cgil Guglielmo Epifani, impegnato in questi giorni a Siviglia per il congresso della Ces. Il tempo, però, stringe, e lo sciopero del primo giugno è orami dietro l’angolo: l’ultima chance per scongiurare la mobilitazione dei lavoratori, che per l’esecutivo sarebbe un duro colpo d’immagine, è quindi l’incontro di lunedì. I leader dei sindacati però si dicono irritati dall’atteggiamento di Prodi: “Il governo ha un comportamento inaccettabile – ha detto il segretario della Cisl Raffaele Bonanni – con questi continui ‘stop and go’: non è così che si conducono le trattative”. Il nodo cruciale è sempre quello, l’aumento economico di 101 euro sul quale i sindacati non transigono: “E’ un accordo già preso e sottoscritto – spiegano – non si vede il motivo per ritrattare”. Assecondare le richieste di Cgil, Cisl e Uil, però, vorrebbe dire intaccare quel tesoretto sul quale il governo punta per avere un margine di manovra adeguato quando si dovrà parlare di riforma previdenziale. Ecco quindi che il punto di svolta della trattativa potrebbe essere la triennalizzazione dei rinnovi futuri, proposta dall’esecutivo e non del tutto esclusa dai sindacati.