Economia

Continua braccio di ferro Usa-Cina: Pechino alza i dazi su import Usa al 125%

Nella guerra a colpi di dazi tra Usa e Cina, oggi è il gigante asiatico a infliggere un nuovo duro colpo alle merci in arrivo dal Paese nordamericano.

Che cosa succede

Pechino ha comunicato oggi, tramite il ministero delle Finanze, di aver rialzato i suoi dazi sulle importazioni dei beni Usa dall’84% al 125%, precisando che le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile.

“Anche se gli Stati Uniti continueranno a imporre tariffe più alte, non avrà più senso economico e diventerà una barzelletta nella storia dell’economia mondiale”, spiega il ministero, aggiungendo che “con le tariffe al livello attuale, non c’è più un mercato per le merci statunitensi importate in Cina”. E ancora: “se il governo statunitense continuerà ad aumentare le tariffe sulla Cina, Pechino le ignorerà”.

Ieri l’amministrazione Trump ha confermato alla CNBC che le tariffe statunitensi sulle importazioni cinesi ammontano ora al 145%. L’ultimo ordine esecutivo di Trump ha infatti aumentato le tariffe reciproche su Pechino al 125%, che si aggiunge alla tariffa combinata del 20% sul fentanyl imposta a febbraio e marzo.

“Questa è la fine dell’escalation in termini di tariffe bilaterali. Sia la Cina che gli Stati Uniti hanno inviato messaggi chiari: non c’è motivo di aumentare ulteriormente le tariffe”, ha detto alla CNBC Zhiwei Zhang, presidente e capo economista di Pinpoint Asset Management, aggiungendo che il prossimo passo sarà quello di valutare i danni alle attività economiche negli Stati Uniti e in Cina.

Dollaro in forte calo, ne approfitta l’euro

L’annuncio, oltre a far cambiare direzione alle Borse europee, che avevano aperto la seduta col segno più, danno una ulteriore spallata al dollaro con l’indice che misura l’andamento del biglietto verde rispetto a un paniere delle principali valute in calo dell’1,83%, che se confermato alla chiusura sarebbe il ribasso giornaliero peggiore dal 2022. Ne approfitta, la moneta unica che sale a un massimo di 1,1412 dollari, livello che non si vedeva da febbraio 2022, per poi tornare a 1,1367, comunque in rialzo dell’1,54% rispetto alla chiusura precedente.

Cina presente nuova causa al WTO contro i dazi Usa

Nel frattempo, mentre di intensifica la tensione tra i due Paesi, Pechino ha annunciato di aver presentato una nuova causa presso il meccanismo di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), a seguito dell’ennesimo aumento dei dazi statunitensi sui prodotti cinesi.

“Per quanto riguarda il prossimo aumento dei dazi statunitensi sui prodotti cinesi, la Cina ha avviato una causa presso il meccanismo di risoluzione delle controversie del WTO”, si legge in una nota ufficiale diffusa dal Ministero del Commercio cinese.

Il provvedimento statunitense in questione prevede un incremento dei dazi doganali fino al 145% su una vasta gamma di beni cinesi, una misura che Pechino ha definito “esorbitante” e “priva di significato economico”. La reazione cinese è stata immediata e decisa: “Gli esorbitanti dazi doganali imposti dagli Stati Uniti non sono altro che un gioco di numeri privo di fondamento economico e sono ormai diventati una farsa” ha dichiarato il ministero.

Nel comunicato, Pechino ribadisce la propria intenzione di difendere con fermezza i propri legittimi diritti e interessi commerciali, sottolineando l’importanza di un ordine economico internazionale basato su regole comuni.