Economia

Conti Correnti: Adusbef e Federconsumatori, tassi più cari di media UE

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(Teleborsa) – L’operazione trasparenza sugli elevatissimi costi dei conti correnti italiani più cari del mondo, è la consueta propaganda concertata da Bankitalia Spa con l’Abi, per attenuare le durissime critiche al collateralismo della Banca d’Italia, se non una sottile collusione con il sistema bancario,in vista dell’assemblea dei “partecipanti”,ossia delle banche azioniste, che si svolgerà lunedi 31 maggio prossimo ed alla quale Adusbef e Federconsumatori non faranno mancare la loro storica presenza. “Invece della propaganda a buon mercato sui costi dei conti correnti paragonati ad un paio di scarpe e sulle reclamizzate economie già ridimensionate dal segretario del Consorzio Patti Chiari, dr. Massimo Roccia, secondo il quale, risparmi miracolosi sul costo del conto corrente, non se ne vedranno presto e saranno difficili anche in un prossimo futuro, perché oggi ogni operazione costerebbe alle banche un euro al minuto, Bankitalia si adoperi per far immettere nel sistema bancario un minimo di salutare concorrenza.”– dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Il Governatore Draghi spieghi come mai, nelle “virtuose” banche italiane vengono ancora oggi praticati tassi e condizioni fuori della media europea, con i mutui che costano interessi più elevati dello 0,59% della media Ue e del 2,16% in più sui prestiti personali,che costringono i cittadini italiani a sborsare ben 361 euro in più l’anno per un mutuo di 100.000 euro, con una maggiorazione di 10.830 euro a fine mutuo vero handicap competitivo rispetto ai cittadini d’Europa, ed un + 2,16 per cento in più sui prestiti personali,che comporta un maggiore esborso di 368,40 euro l’anno, 1.842 euro di surplus incamerato dai banchieri per ogni prestito personale di 30.000 euro durata 60 mesi. Bankitalia e Governatore dovrebbero adoperarsi per ridurre tali anomali guadagni sulla pelle dei consumatori e del mercato,invece di assecondare i desiderata delle banche azioniste,con in testa Unicredit ed Intesa San Paolo con una ferrea maggioranza (54,5%) nel capitale di Palazzo Koch, se invece di una facile quanto stucchevole propaganda che ascoltiamo da 25 anni e che non si realizza mai, volessero davvero fare un buon servizio al paese ed ai consumatori beffati e saccheggiati.