Economia

Consumi, la crisi rende più amaro il Natale degli italiani

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(Teleborsa) – Sarà il Natale della prudenza. Le famiglie italiane, secondo il sondaggio Confesercenti-SWG, risentono delle incertezze economiche, non si fidano molto del futuro, temono per il lavoro anche se la maggioranza si aggrappa alla speranza di tempi migliori. Regali sì ma guidati dalla concretezza ed indirizzati soprattutto a coniugi e figli, 6 doni in media, uno in meno del 2009. Cibo, vini, capi di abbigliamento e libri sono ancora i regali più gettonati. Si risparmia invece sui viaggi – vacanze molto “italiane” – che sono i più penalizzati con un secco –8%. Quanto alle tredicesime, sono in arrivo oltre 40 miliardi di euro (lavoro dipendente e pensionati), 21 dei quali destinati agli acquisti.In regali ne andranno quasi 6, mentre le spese correnti per casa e famiglia “prosciugheranno” poco più di 15 miliardi, quasi 8 serviranno a saldare i conti in sospeso ed altri 8,6 prenderanno la via del risparmio. Ma nelle case di 2,4 milioni di famiglie italiane non entrerà neppure una tredicesima. La crisi si fa sentire ma la maggioranza degli intervistati, come nel 2009, dimostra comunque di non volersi arrendere alle difficoltà economiche: il 64% continua a puntare su: speranza (52%), svolta (4%) rilancio (8%). Uno scenario sostanzialmente uguale a quello tratteggiato nel 2009 (63%), prospettando così un “Natale fotocopia”. Pesano molto nelle considerazioni degli italiani le preoccupazioni economiche ed il problema dell’occupazione: mentre dal 2007 al 2010 il condizionamento dei prezzi sulle spese natalizie cala vistosamente, come pure quello di tariffe e tasse, è invece in netto aumento il timore per la condizione economica della famiglia e per il lavoro. Insomma quasi la metà degli italiani sente ancora sulle sue spalle il peso della crisi. In tal senso ci si prepara a gestire con molta prudenza i bilanci familiari Tutto può succedere a Natale, ma non che si lascino i bambini senza giocattoli: un italiano su tre li donerà anche quest’anno a figli e nipoti. “Il segnale che gli italiani mandano a tutti ed in particolare alla politica è molto chiaro – commenta Marco Venturi Presidente Confesercenti – e riguarda il regalo più atteso e gradito che è il lavoro. Lavoro da creare, da conservare, da recuperare. E’ con il lavoro che può tornare la fiducia, che i consumi possono ripartire, che si può imboccare un altro periodo di sviluppo. Ma deve essere lavoro vero: per questo serve un sostegno forte alle Pmi che più di tutte possono crearlo, alimentarlo con la propria crescita, qualificando sempre meglio la propria attività. Questa è la priorità su cui ci attendiamo un impegno serio, determinato, indirizzato realmente all’interesse generale del Paese. Creare condizioni nuove vuol dire tagli agli sprechi pubblici, meno burocrazia, risorse per investimenti, riduzione della pressione fiscale, rilancio delle opere infrastrutturali, valorizzazione di risorse come il turismo che appare invece penalizzato anche in un periodo di solito positivo. Questa è l’agenda del Paese che vorremmo trovare come promessa tangibile di cambiamento sotto l’albero di Natale”.