(Teleborsa) – Le imprese del commercio e dei servizi fanno buon viso a cattivo gioco e guardano con fiducia agli ultimi tre mesi di calendario per risollevare, almeno in parte, le sorti di questo 2010. Rispetto all’anno scorso, è diminuito il numero degli imprenditori del commercio che vedono ‘nero’ l’orizzonte di fine anno (solo 14 su 100, contro i 22 del 2009), mentre è aumentato il numero di quelli che nutrono attese positive sulle vendite sotto l’albero (36 su 100, contro i 33 di dodici mesi fa). Le attese di un’inversione di tendenza appaiono più che giustificate, se si considera che anche il terzo trimestre dell’anno si è chiuso con il segno meno sia per le vendite delle imprese commerciali (-3,0% nell’aggregato) sia per quelle dei servizi, il cui volume d’affari – con la sola esclusione dei trasporti (+1,2%) – tra luglio e settembre è ulteriormente diminuito rispetto allo stesso periodo del 2009. E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere relativa al 3° trimestre 2010. “Se è vero che grazie alla forza dell’export una buona parte dell’Italia produttiva ha già doppiato la boa della crisi e si è avviata fuori dalle secche, i dati di oggi ci dicono che oltre la metà delle imprese resta ancora indietro e continua a perdere terreno” ha commentato il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Le imprese del commercio e dei servizi – ha aggiunto – sono più di 3,2 milioni e rappresentano il 54,2% di tutto il sistema imprenditoriale nazionale e la fonte di reddito di milioni di famiglie. Se la dinamica dei consumi interni e degli investimenti pubblici non ritornerà presto su livelli accettabili, è realistico pensare a un altro anno difficile sul fronte interno, con conseguenze negative sul recupero dei livelli occupazionali. La via d’uscita è stretta ma inevitabile e passa per una riforma del fisco a tutele di imprese e lavoro, di uno sforzo di forte semplificazione della macchina pubblica e di una sua maggiore efficienza a tutti i livelli. La sfida per uno Stato davvero moderno è la sfida dell’Italia dei prossimi anni”.
Se vuoi aggiornamenti su Consumi, commercio e servizi guardano al Natale per risollevare il 2010 inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
L’ex presidente entra per la prima volta fra i 500 più ricchi al mondo del Bloomberg Billionaires Index, mentre la Corte d’Appello di New York riduce a 175 milioni la cauzione nel processo per truffa
Le banche centrali monitorano l’inflazione e i dati economici tra tensioni geopolitiche e preoccupazioni belliche. L’argomento è al centro del dibattito di WSI Smart Talk.
Donald Trump, Eric e l’altro figlio maggiorenne, Donald Trump Jr, sono stati ritenuti responsabili di frode presso la Trump Organization insieme alla società stessa e a due dirigenti dopo un processo presso la Corte Suprema di Manhattan.