Società

CONFLITTO D’INTERESSI, BLOOMBERG DEVE VENDERE

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Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, dovrà cedere entro 90 giorni partecipazioni azionarie in 95 società per un valore totale di almeno 45 milioni di dollari.

Lo ha deciso la speciale commissione che ha preso in esame le diverse situazioni riguardanti il politico multimiliardario, per ottemperare le normative che negli Stati Uniti regolano i conflitti di interesse.

Il sindaco della Grande Mela, infatti, ha interessi in diverse società, soprattutto finanziarie, e ora dovrà liberarsi di tutte le situazioni conflittuali per poter mantenere il proprio mandato amministrativo.

Dopo aver venduto le azioni, il magnate, si legge nel rapporto della commissione, «potrà reinvestire il denaro ottenuto dalle cessioni in una larga serie di fondi, diretti da persone con le quali non ha rapporti». Ossia, come si definisce negli Usa, dovranno essere gestiti da un «blind trust».

Bloomberg potrà mantenere la proprietà della compagnia di servizi servizi finanziari da lui fondata e che porta il suo nome (si è infatti già dimesso da ogni carica), ma dovrà astenersi, in quanto sindaco, da ogni decisione che dovesse riguardare la banca di investimenti Merrill Lynch, che detiene un pacchetto di circa il 30% di Bloomberg.

Un atteggiamento analogo dovrà essere tenuto anche per quanto riguarda eventuali decisioni in materia di tv via cavo, i quanto proprietario anche di un canale televisivo privato.

Questa mattina, Ed Skyler, portavoce del sindaco, ha annunciato che Bloomberg è disposto ad adeguarsi entro i termini previsti alle direttive imposte dalla commissione.