(Teleborsa) – A seguito del via libera dato oggi dal Consiglio Affari esteri della Ue alla firma dell’Accordo di libero scambio con la Corea del Sud, Confindustria esprime soddisfazione per l’intensa azione diplomatica svolta dal Governo italiano nel corso di tutto il negoziato. Diversi i risultati raggiunti grazie al pressing del Governo: l’Accordo verrà applicato non prima del 1° luglio 2011, e non, quindi, dalla fine del 2010 come inizialmente auspicato dalla Commissione europea e come richiesto dai coreani. Inoltre, la sua applicazione è subordinata sia al previo assenso del Parlamento Ue – cui spetta l’ultima parola – sia all’entrata in vigore delle misure di salvaguardia. Ciò detto, Confindustria rimane perplessa per gli effetti asimmentrici che l’Accordo può avere per il sistema industriale italiano, in particolare per i settori automobilistico e tessile. La possibilità, concessa agli esportatori Coreani, di ottenere il rimborso dei dazi sui prodotti esportati verso la Ue, unita all’allentamento delle regole di origine, rappresentano concessioni senza precedenti conferite dalla Commissione europea alla controparte, che non mancheranno di ripercuotersi negativamente sulle nostre produzioni. Peraltro, con la decisione odierna, il Consiglio Ue ha adottato anche dichiarazioni importanti in cui si precisa che, per quanto riguarda le regole di origine, quanto concesso ai Coreani dovrà costituire un’eccezione e non un precedente per futuri negoziati e che, più in generale, la Commissione sarà tenuta a monitorare accuratamente i flussi commerciali di prodotti “sensibili” (fra cui, appunto, i tessili e le auto di piccola cilindrata) e ad accogliere e considerare con estrema attenzione le segnalazioni provenienti dall’industria, circa possibili pregiudizi per il mercato europeo o ostacoli che limitino l’accesso al mercato coreano. Priva di efficacia concreta, viceversa, la possibilità, prevista anch’essa dalla decisione odierna, che eventuali nuovi benefici concessi dalla Corea agli Stati Uniti nell’ambito del relativo negoziato “vengano presi in considerazione anche nell’ambito del Consiglio Ue”. Confindustria continuerà a seguire il processo di ratifica e auspica che il Parlamento Ue, che nelle prossime settimane sarà chiamato ad approvare l’Accordo, continui a dare voce alle preoccupazioni espresse dall’industria nazionale ed europea, specie nella definizione di robuste ed efficaci misure di salvaguardia.
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