(Teleborsa) – I dati oggi diffusi dall’ISTAT, mostrano segnali discordanti per l’industria delle tecnologie – Elettronica ed Elettrotecnica – i due comparti rappresentati da Confindustria ANIE. Ad aprile 2010 nel confronto con lo stesso mese del 2009, l’industria Elettrotecnica italiana ha registrato una crescita del fatturato totale del 6,1% (+5,7% la variazione nella media del manifatturiero). L’Elettronica (-2,3%) ha, al contrario, evidenziato un andamento disallineato dopo il risultato positivo di marzo 2010. Si evidenzia una prima parte dell’anno più positiva per le imprese elettrotecniche, fornitrici di tecnologie per l’offerta di infrastrutture per il building, l’energia e i trasporti ferroviari. Nel primo quadrimestre del 2010 la variazione tendenziale del volume d’affari complessivo – ovvero al confronto con il corrispondente periodo del 2009 – ha evidenziato una crescita del 6,1% per l’Elettrotecnica a fronte di una sostanziale stabilità per l’Elettronica. “Nel primo quadrimestre dell’anno in corso alcuni segnali più incoraggianti per i settori ANIE originano dai principali indicatori tendenziali di fatturato, ordinativi e produzione industriale – ha commentato il Presidente di Confindustria ANIE Guidalberto Guidi. “I venti della ripresa internazionale iniziano a soffiare in direzione dell’industria fornitrice di tecnologie per le reti infrastrutturali, che nonostante la crisi ha coraggiosamente continuato a investire in innovazione di prodotto e di processo. Le imprese più virtuose cominciano a trarre beneficio dalle strategie avviate nel mezzo della tempesta perfetta del 2009: hanno associato ad un estremo rigore dal lato dei costi la focalizzazione delle risorse disponibili nelle linee di prodotto più innovative e tecnologicamente evolute, in primis quelle legate all’ambiente e all’efficienza energetica. Una ricetta che speriamo continui a dare i suoi frutti anche nel più lungo periodo. Restano invece le difficoltà sul fronte dell’Elettronica, prevalentemente dovute ai ritardi negli investimenti infrastrutturali nelle reti telecom” – ha concluso Guidi.