Società

Confindustria: alert sullo spread

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Roma – “Lo spread sui titoli italiani rimane ancora elevato, attorno ai 290 punti base. Questo è un segnale che i rischi per il nostro Paese rimangono ancora elevati”. Lo sottolinea il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, in audizione al Senato sulla manovra: “occorre agire rapidamente – avverte – per ristabilire la fiducia dei mercati nell’Italia”.

Un unico prelievo del 5% per i redditi sopra i 200mila euro. E’ l’ipotesi di modifica del contributo di solidarietà che circola nelle ultime ore nel Pdl. Il decreto varato dal governo prevede una tassa del 5% per la parte di reddito che supera i 90mila euro e del 10% per quelli sopra i 150mila euro. Diversi esponenti del Pdl si sono pronunciati in favore dell’innalzamento di tale soglia.

Ieri era circolata l’idea di fissarla a 150mila, ma c’é anche chi chiedeva l’abolizione totale del ‘super-prelievo’. “Alla fine, é probabile che il punto di caduta sia quello di un unico prelievo del 5% sopra i 200mila euro”, spiega una fonte della maggioranza.

ALFANO, MERITO A TREMONTI, MA MANOVRA NON E’ VANGELO – “Do’ atto a Tremonti di essersi mosso in mezzo a paletti molto stretti”, ma questo non significa che la manovra “sia il Vangelo”. Così il segretario del Pdl, Angelino Alfano, durante il suo intervento al Senato davanti ai direttivi dei gruppi parlamentari e i frondisti del partito, secondo quanto riferito da alcuni presenti, dove ha sostenuto che misure sono “emendabili”.

VIETTI, INSERIRE PROVVEDIMENTI PER GIUSTIZIA – “Sta passando il treno della manovra economica. Penso sommessamente che sia necessario agganciare a quel treno in corsa anche il vagone della giustizia con provvedimenti urgenti. Se si perdesse questo treno sarebbe un male, e non possiamo permettercelo”, lo ha detto il vice presidente del Csm Michele Vietti al Meeting di Cl.

BERSANI, NON DISPERDERE CONVERGENZA FORZE SOCIALI – “Noi siamo un partito che come mille altre volte è presente dove sono le forze sociali e civili ma oggi abbiamo chiarito la nostra preoccupazione principale, cioé che non si disperda la convergenza raggiunta tra le forze sociali con l’accordo del 28 giugno”. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al termine dell’incontro con le parti sociali, interviene così sullo sciopero generale proclamato dalla Cgil.

“Il governo – sostiene Bersani – si prende una responsabilità micidiale se lavora sulle divergenze, c’é bisogno di ricompattare e non disperdere i punti di intesa”. Il resto, aggiunge il leader Pd, “sono strategie sindacali che sono diverse e autonome da un partito”. “Sarà un autunno difficile non solo per i temi della Borsa ma per il lavoro, i redditi e i territori. Per questo stabiliremo un rapporto permanente con le forze sociali e ci auguriamo che anche il governo faccia altrettanto”.

Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al termine dell’incontro con le parti sociali per presentare le dieci proposte per correggere la manovra, spiega l’istituzione di un tavolo con sindacati e associazioni di categoria. “E’ stato un incontro – afferma Bersani – importante e positivo e una parte dei nostri emendamenti sono stati compresi anche dalle forze sociali”.

CASERO, IPOTESI CONDONO NON ESISTE – “L’ipotesi di condono assolutamente non esiste. La smentiamo assolutamente”. Così il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, conversando con i cronisti a margine dei lavori della commissione Bilancio del Senato.

ALFANO, ASSICURARE UNA PENSIONE AI GIOVANI – “Chi ha già una pensione non la vedrà toccata. Noi siamo a difesa dei pensionati che hanno già la pensione”. Lo assicura il segretario del Pdl Angelino Alfano che, arrivando al Meeting di Cl, spiega: “non vogliamo creare un conflitto generazionale tra i padri ed i figli. Vogliamo però pensare al futuro dei giovani italiani che hanno difficoltà a trovare lavoro e si trovano ad essere precari. A questi giovani vogliamo assicurare loro una pensione. E proprio per questo siamo convinti che i padri debbano stare accanto ai figli e non contro. Per fare questo occorre costruire un grande patto per il futuro dei giovani italiani”, conclude Alfano.

CAMUSSO, GOVERNO IRRESPONSABILE – La leader della Cgil, Susanna Camusso, ribalta contro il Governo le accuse di irresponsabilità per la proclamazione dello sciopero generale. In piazza di fronte al Senato parla dello “spettacolo patetico di chi per tre anni ha negato la crisi”, e degli “accordi avvilenti” con il Governo che ad agosto “non ha ascoltato le parti e cercava di convincerci ancora che non ci sono problemi. Lascio a voi giudicare – dice – chi è irresponsabile in questo paese”.

Emma Marcegaglia dice no a una tassazione come quella a cui vogliono sottoporsi ricchi manager e imprenditori francesi: ‘Da noi servirebbe soltanto a far pagare di piu’ chi le tasse le paga gia’ con un prelievo che sfiora il 50%’. Lo sciopero generale indetto dalla Cgil per il 6 settembre verrà articolato in “cento manifestazioni territoriali”, dopo aver costruito un percorso “interloquendo con tutti quelli che pensano che il bene del Paese sia in discussione”, ha aggiunto Camusso.

“Sappiamo benissimo – ha detto – che stiamo chiedendo un sacrificio straordinario ai lavoratori, ma un sacrificio straordinario va chiesto di fronte ad una situazione straordinaria, e lo chiediamo oggi per non avere una condizione sbagliata domani”.
“Il Governo blocca la democrazia del Paese, impedisce al Parlamento di fare il suo mestiere – sottolinea il segretario della Cgil – vuole fare del Parlamento solo un luogo di ratifica delle sue decisioni”.
Di fronte al rischio di “un ripensamento del calendario” dei lavori del Senato, dovuto anche allo sciopero generale proclamato dalla Cgil il 6 settembre, Susanna Camusso si rivolge ai parlamentari della maggioranza chiedendo che “piuttosto lavorino per trovare una soluzione diversa, perché forzare la fiducia sarebbe invece l’ennesima prova di un esproprio del Parlamento”.

CISL E UIL SUBISCONO FASCINO GOVERNO – “Penso che Cisl e Uil sbaglino, che stiano subendo il fascino di questo Governo e pensano poco a come cambiare questa manovra”. ha proseguito Camusso chiedendosi “se di fronte ad una manovra che rompe la coesione sociale non sarebbe invece interesse di tutti provare ad interloquire con il disagio”. Lo ha detto sottolineando comunque “il rispetto per due grandi organizzazioni e per i lavoratori che rappresentano”.

NORME SUL LAVORO UNA VENDETTA DEL GOVERNO – “Nella manovra del governo – ha rilevato Camusso – vi sono delle vere e proprie vendette verso il lavoro, la sua dignità, i suoi diritti, la sua memoria”.
”Sono misure estranee ad una manovra di finanza pubblica, non hanno ricadute economiche, né i caratteri di urgenza e indifferibilità che giustifichino un decreto”. Parlando in piazza di fronte al Senato, la leader della Cgil ha ricordato l’accordo interconfederale del 28 giugno tra sindacati e associazioni di imprese, ed ha sottolineato: “Il governo si vendica e prova con un decreto a snaturare quell’intesa”. Per Susanna Camusso “norme come quelle che eliminano i licenziamenti senza giusta causa non portano nessun beneficio al Paese e creano molti problemi ai lavoratori e al sistema delle relazioni sindacali. Il governo vuole vendicarsi e cambiare la natura del Paese, non risolvere i problemi”. Le norme che rilanciano la contrattazione a livello aziendale e territoriale sono per la Cgil “solo una violazione dell’autonomia contrattuale delle parti ed una pesante e inaccettabile violazione dello statuto dei lavoratori, un attacco alla funzione del contratto nazionale, per giunta con la retroattività del salvataggio di quanto avvenuto alla Fiat anche con problemi di incostituzionalità”. Mentre “non saremo più un paese civile” con “la manomissione della legge sul collocamento obbligatorio dei disabili che crea veri e propri reparti-ghetto”.

E’ BUGIARDA, IDEOLOGICA, E DIVIDE IL PAESE – Bugiarda, profondamente ideologica, sbagliata, iniqua, insopportabile, depressiva: questi gli aggettivi usati dalla Camusso che spiegano la “piena bocciatura” che il sindacato di Corso Italia da della manovra economica del governo.
“Insopportabile è ormai un termine insufficiente”, dice, sottolineando che le norma varate d’urgenza a metà agosto “si sommano” con la manovra di luglio Depressiva, “perché frenerà ancora di più la crescita, e come ogni manovra depressiva prepara la successiva che sarà inevitabilmente necessaria a pochi mesi di distanza”. Ideologica, per le norme sul lavoro “estranee ad una manovra di finanza pubblica”, solo “una vendetta” del Governo. E per norme come la cancellazione “delle feste del 25 aprile, del primo maggio, del 2 giugno, decidendo così di cambiare l’anima di questo Paese”. E perché “ha costruito una nuova classe nel Paese, fatta di chi paga questa manovra che pesa solo su quelli che pagano le tasse”. Iniqua perche ‘fanno la loro parte solo i redditi, chi paga le tasse, mentre chi ha di piu’ dovrebbe dare di più” E’ “bugiarda ed è centralista”, dice ancora la leader della Cgil. E “divide profondamente il Paese” anche perché “abbandona il Mezzogiorno alla disperazione”.

PREMIER PARLA DI SE,FACCIA ASTA FREQUENZE TV – “Ancora il 9 agosto il presidente del Consiglio ci ha detto che tutto andava bene – ha affermato Camusso – e lo ha fatto parlando della raccolta pubblicitaria delle tv, perché Berlusconi parla solo di sé. Se così è, allora faccia un’asta per le frequenze tv invece di assegnarle gratuitamente, recupererebbe qualche miliardo”.
“Incontri avvilenti”, quelli con il Governo, dice il segretario generale del sindacato di Corso Italia, “anche perché, quando già aveva ricevuto al lettera della Bce, continuava ancora a dire che non c’erano problemi per il nostro Paese”. E’ oggi un governo, dice Susanna Camusso, “commissariato dalla Bce”. E la sua “prima responsabilità” é stata negare la crisi, per “i tre anni dello spettacolo avvilente di chi diceva che tutto andava bene”.

Il frondista Stracquadanio avverte che se la manovra non cambia ci saranno governo tecnico e sconfitta elettorale a favore di Montezemolo. Enrico Letta (Pd) propone un’eta’ di pensionamento flessibile tra i 62 e i 70 anni mentre Cazzola punta ad abolire le pensioni di anzianita’. Oggi vertice del Pdl mentre prosegue l’esame del decreto al Senato.