(Teleborsa) – L’Istat ha certificato che, nello scorso anno il Pil italiano è crollato del 5 per cento, il dato peggiore dal 1971. Il rapporto deficit/Pil si è attestato al 5,3 per cento, la pressione fiscale complessiva al 43,2 per cento. Meno 1,2 per cento per i consumi. “Un dato largamente annunciato che conferma la gravità della fase recessiva che ha colpito il nostro Paese nell’ultimo anno e mezzo”: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati sul Pil resi noti dall’Istat. “Va sottolineato però, prosegue la nota, come in questo contesto i consumi delle famiglie, favoriti anche dal contenimento delle dinamiche dei prezzi dei beni e servizi, abbiano mostrato un profilo meno negativo impedendo che il nostro sistema subisse una recessione ancora più pesante. Rimane comunque forte la preoccupazione per la caduta dell’occupazione, alla luce dei dati di gennaio, che potrebbe indebolire i timidi e fragili segnali di ripresa rallentando ulteriormente la fase di uscita dalla recessione”.
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