Economia

Confcommercio, Sangalli “è tempo di fare scelte coraggiose”

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(Teleborsa) – “E’ tempo ora di fare scelte coraggiose”. Lo ha chiesto con forza il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, dal palco dell’assemblea annuale della Confederazione che si è tenuta a Roma all’Auditorium Conciliazione. L’associazione mantiene infatti stime di una crescita modesta dell’economia italiana, vista attestarsi allo 0,7% nel 2010 ed all’1% nel 2011. Economia dei servizi in primo piano Per tornare a crescere e recuperare competitività bisogna puntare sull’economia dei servizi perché manifattura ed export da soli non bastano a garantire la ripresa. Sangalli ha infatti ricordato che il peso dei servizi alla creazione della ricchezza nazionale è ben superiore a quello della manifattura, ma un’attenta politica di sostegno al settore sarà anche il motore primo per il riassorbimento della disoccupazione e la costruzione di nuova occupazione. Il rilancio in sette punti Sono allora necessarie scelte coraggiose per l’economia dei servizi. La confederazione ha presentato in particolare sette punti di proposte. Il primo punto concerne la concorrenza, che dovrebbe essere sempre meno sbilanciata. Il secondo punto è l’innovazione tecnologica ed organizzativa, che costituisce un formidabile propellente di produttività aggiuntiva. Terzo punto riguarda l’aspetto commercio e città , la cui identità e vivibilità va rafforzata attraverso la concorrenza e l’integrazione tra urbanistica ed urbanistica commerciale. Quarto punto è il turismo che va rilanciato nell’arco dei prossimi anni per garantire il giusto contributo alla formazione del Pil del Paese. Quinto punto è un Piano anti-congestione urbana per favorire la mobilità urbana e ridurre il costo della congestione valutato in circa 9 miliardi di euro all’anno. Sesto punto è l’efficienza energetica, garantita attraverso le fonti rinnovabili e la cogenerazione. Settimo punto riguarda le reti di PMI per ricercare maggiore efficienza e meglio competere. Oltre la Manovra Un parere positivo è stato espresso da Sangalli sulla Manovra messa a punto dal Governo, che appare obiettivamente impegnativa. Ma ora bisogna andare oltre tenendo in considerazione due fattori fondamentali: Il controllo della pressione fiscale, il cui livello effettivo è pari al 52% e ben superiore a quello ufficiale, il coontenimento della spesa pubblica, che non appare più come una variabile esogena e va strettamente controllata, ristrutturata e riqualificata, ed anche ridotta. Con riguardo agli Enti locali, la Manovra chiede di ridurre la spesa di oltre 14 miliardi di euro. Scelta dolorosa ma sollecita la ricerca di un più equilibrato concorso di tutti i livelli istituzionali ed amministrativi al raggiungimento degli obiettivi della manovra e richiede una maggiore agibilità della spesa per gli investimenti da parte degli Enti “virtuosi”. Snagalli ha poi parlato di federalismo fiscale, così come di una riforma dei costi della giustizia.