(Teleborsa) – ¶ I prodotti dell’artigianato rivestono un ruolo e un’importanza notevole nel nostro Paese e quando essi sono tali risultano ben apprezzati sia dai consumatori italiani che dai consumatori esteri. Sempre più spesso però il prodotto importato è “contrabbandato” come prodotto italiano per consentire a chi lo commercializza lauti guadagni giustificati da un’etichetta che troppo spesso riporta informazioni ingannevoli non controllate. I consumatori si sono battuti per il Made in Italy, nonostante le opposizioni di Bruxelles. Ci siamo battuti a Bruxelles e a Strasburgo sul “Made in” e ciò perché riteniamo importante che il consumatore sia correttamente informato anche sulla provenienza del prodotto, ma dobbiamo dire chiaramente che tutto ciò non è sufficiente. Se mancano adeguati controlli, infatti, il Made in Italy rischia di coprire aspetti illegali e speculativi. I controlli non vanno fatti quindi soltanto se gli importatori sono cinesi, ma su tutte le imprese artigianali e industriali. Ad oggi non ci sembra le associazioni d’impresa si siano impegnate per contrastare questo fenomeno con puntuali denunce alla Guardia di Finanza. Confartigianato quindi non scarichi le responsabilità “sull’assordante silenzio” delle associazioni consumatori. Adiconsum informa che nella riunione del CNCU prevista per il giorno 16 giugno Adiconsum ha chiesto che fosse messa all’ordine del giorno la riproposizione al Parlamento europeo di una posizione dei consumatori italiani favorevole alla normativa sul “Made in”.