Roma – Per l’Italia, le misure di austerity finiranno qui? Il dubbio, per gli italiani che si preparano a essere vessati dalle tasse, purtroppo esiste. E a parlarne è il Financial Times, che cita il contenuto di un’analisi confidenziale presentata ai ministri delle finanze dell’Eurozona, in occasione della riunione che si è appena conclusa a Copenhagen. Immediata la reazione del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, che afferma che dice subito “no” all’adozione di nuove misure di austerity e che afferma che l’Italia deve puntare sulla crescita.
“No – ha detto Passera a margine di un convegno dell’Ance – con l’austerità non si cresce. Al contrario, dobbiamo mettere in moto tutte quelle operazioni sia di tipo orizzontale (innovazione, internazionalizzazione, credito ed energia) sia settore per settore per fare in modo che oltre ad aver messo in ordine i conti ci sia anche crescita di un’economia, ma soprattutto dell’occupazione”.
Replica subito anche il premier Mario Monti. Fondi di Palazzo Chigi affermano che secondo il presidente del Consiglio, appena rientrato dall’Asia, non c’è bisogno di altre manovre correttive per far fronte alla crisi.
Il rapporto di quattro pagine, ottenuto dal quotidiano britannico, si intitola “Budgetary situation in Italy”, ed è stato compilato nell’ambito di un monitoraggio effettuato sul paese dalla Commissione europea. Questa ha ammesso che Roma ha approvato misure di consolidamento fiscale “chiaramente impressionanti”, per un valore superiore ai 100 miliardi di euro, dunque per il 7% del Pil, a partire dal maggio del 2010. E tali misure, si legge nell’analisi, hanno sicuramente migliorato la fiducia dei mercati finanziari sull’Italia e sulla sua capacità di riuscire a raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013, dopo il deficit del 3,9% nel 2011.
Tuttavia, “gli sforzi dell’Italia volti a centrare i target di bilancio potrebbero essere ostacolati dall’outlook di una crescita depressa e da tassi di interesse relativamente alti. Il governo dovrebbe essere pronto a impedire che ci siano intoppi nel perseguire i target di bilancio e introdurre ulteriori misure nel caso in cui fosse necessario”.
L’avvertimento lanciato dal rapporto non è diverso dal contenuto degli allarmi di molti economisti, che affermano da mesi che l’ imposizione di tasse – sul reddito, sulle proprietà, sui beni in generale – stanno strangolando livelli di consumi di per sé già bassi e che una spirale fatta di recessione e di ulteriori misure di austerity renderebbe l’obiettivo di arrivare al pareggio di bilancio più difficile da raggiungere.
Il rapporto della Commissione consiglia a Roma di muovere altri passi, tagliando le spese con misure di privatizzazione e vendita di asset, al fine di accelerare il taglio del debito, che si attesta a 1.900 miliardi circa, al 120% del Pil. Riguardo alla riforma del mercato del lavoro, l’Unione europea afferma poi che Monti non deve arrendersi.