(Teleborsa) – Torna a crescere l’export italiano verso i paesi dell’Unione Europea (+11% su base annua, con un valore di circa 15 miliardi di euro), registrando la prima significativa variazione positiva da settembre 2008, quando aveva raggiunto il +3,1%. Sebbene l’UE a 27 continui a rappresentare la prima destinazione dei prodotti italiani (con una quota del 57%), nel periodo 2004-2009 l’Italia è il Paese che ha visto crescere maggiormente (di ben 5 punti percentuali) la quota del proprio export in ambito extra-europeo, passata dal 38% del 2004 all’attuale 43%. “Negli ultimi due anni, quando la crisi ha fatto sentire maggiormente i suoi effetti, il trend delle esportazioni italiane verso i Paesi extra-europei mostra un progressivo spostamento delle nostre imprese dai mercati “maturi”, ovvero Stati Uniti, Giappone e Svizzera, alle economie più dinamiche, che stanno già trainando la ripresa mondiale, quali Cina, India, Turchia e Mercosur, verso cui le esportazioni sono cresciute rispettivamente del 32,7%, 18,2%, 51,5% e 39,7%. – afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi – A testimonianza di ciò, se alle esportazioni extra-UE dei primi due mesi dell’anno sottraiamo quelle nei mercati “maturi”, l’incremento su base annua è del 5,4% e non più del 3,3%”. Al di fuori dell’Unione Europea conquistano quote di mercato significative i prodotti a medio-alto contenuto tecnologico, passando dal 41% del 2007 al 47% del 2009, per un valore di circa 67 miliardi di euro. Tonico l’andamento del Made in Italy: per quanto riguarda gli scambi complessivi, il saldo al netto dell’energia registra a febbraio un surplus di circa due miliardi di euro, con un aumento di 1,4 miliardi rispetto al mese di gennaio.
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