(Teleborsa) – “Assistiamo al proliferare di una forma di commercio, quella dei cosiddetti outlet, che non è disciplinata da alcuna norma nazionale o regionale”, afferma il vice presidente vicario di Confesercenti, Massimo Vivoli. “Questi, che erano nati come spacci aziendali per alienare capi difettati o ormai ampiamente fuori moda, sono adesso diventati uno dei canali di punta per la commercializzazione di alcune grandi marche. Per queste attività, che spesso si palesano con grandi colate di cemento nella nostra campagne o colline, purchè vicine a qualche svincolo o direttrice di traffico importante, non valgono le norme che solitamente i nostri negozi devono osservare in merito a pubblicità e trasparenza dei prezzi. Anche per le colate di cemento di cui prima, spesso si assiste a tempi davvero “europei” per le pratiche amministrative che consentono l’insediamento di questi sfregi al nostro territorio. Spesso i nostri commercianti devono faticare ed aspettare di più per qualche intervento murario nel proprio negozio, di sicuro a minor impatto ambientale. Siamo così curiosi di sapere, ad esempio, se i vigili annonari verificano puntualmente l’osservanza della normativa vigente in materia di commercio e nello specifico quella relativa alle vendite straordinarie, presso gli outlet. Verificando magari anche se i prodotti sono davvero avanzi di magazzino o capi difettati. Per i nostri negozi che vendono capi firmati, i prezzi sono indicati dalle case produttrici e le regole delle vendite straordinarie devono essere rispettate attentamente. Crediamo che su questa materia ci sia necessità di una campagna-verità, per questo chiameremo i soggetti interessati ai diversi livelli al confronto e alla verifica, convinti che un mercato sia davvero libero se ci sono regole chiare e che tutti siano chiati a rispettarle. Vorremmo così evitare che la pubblica amministrazione si dimostri forte con i deboli e debole con i forti”.
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