Il finanziere multimiliardario Warren Buffett, rivela di essere passato da due anni a questa parte a investimenti in valuta estera, per un impegno di ben 12 miliardi di dollari.
Questa e altre delle mosse svolte da quello che viene considerato uno dei maggiori guru della finanza, capace di portare a una crescente prosperità la sua società, Berkshire Hathaway, sono state spiegate nella lettera agli azionisti che anche quest’anno si è soffermata nel lanciare critiche ai manager avidi che hanno lucrato a spese dei piccoli investitori e ai responsabili dei fondi d’investimento che dimostrano ancora di non fare i reali interessi della maggior parte dei loro clienti.
Le critiche vengono reiterate da Buffett nella constatazione “che nessun board dei fondi d’investimento ha interrotto il rapporto d’affari con le società di gestione implicate nello scandalo”. Buffett ha anche lodato il procuratore generale di New York, Eliot Spitzer, che ha portato alla luce lo scandalo e notato che ” centinaia di addetti ai lavori sapevano le irregolarità che stavano capitando nei fondi d’investimento e non hanno detto una parola”.
Troppo facile, in questo contesto di scandali, è l’osservazione ironica di Buffett, venire esaltato come paladino degli investitori: “Mi trovo su questo palco improvvisato – ha osservato il finanziere ribattezzato ‘l’oracolo di Omahà dalla sua città natale – solo perché i manifesti illeciti accaduti hanno tradito la fiducia di milioni di azionisti”.
Quanto alle mosse intraprese dal finanziere nel 2003, Buffett ha rivelato nella lettera di aver investito in asset esteri 12 miliardi di dollari, percependo il calo sempre più marcato del dollaro. Buffett ha detto di aver iniziato l’ investimento – in cinque diverse valute estere – nel 2002, preoccupato dall’ampliarsi del deficit commerciale statunitense. “In quanto americano – ha commentato – spero che si ci sia un finale lieto a questo problema”. Una situazione, tra l’altro, rileva ancora Buffett, che potrebbe causare problemi che “vanno ben oltre i mercati valutari”.
Buffett ha anche criticato la politica fiscale dell’amministrazione Bush osservando che si sono fatti troppo regali alle grandi aziende Usa. Per quanto riguarda l’onere fiscale della sua società, è stato nel 2003 di 3,3 miliardi di dollari. ” Ci auguriamo che le nostre tasse salgano ancora nel futuro, perché significherebbe che stiamo prosperando, ma ci auguriamo anche – ha sottolineato Buffett – che il resto di Corporate America tiri fuori altrettanto denaro”.
Buffett ha anche detto di aver mantenuto la maggior parte dei suoi investimenti in junk bond effettuati per un controvalore di 8 miliardi di dollari nel 2003. Per quanto riguarda le partecipazioni azionarie detenute da Berkshire in alcune delle maggiori aziende americane come Coca-Cola, American Express e Gillette, Buffett si è rammaricato di non aver venduto parte di questi stock (senza specificare quali) ai tempi d’oro del mercato finanziario degli anni ’90.
La societa’ di Buffett ha appena reso noto i risultati del quarto trimestre che l’ha vista centrare l’ennesimo ragguardevole risultato, con utili raddoppiati a quota 2,39 miliardi di dollari.