Editoriali

Coerenza tra scelte e strategie

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Nel 1981, la rivista “Pension & Investment Age” ha pubblicato la classifica delle performance degli investimenti per i piani pensionistici. In cima c’era una piccola banca con sede a Chillicothe, Missouri. Citizens Bank & Trust era in testa alla lista di tutti i fondi pensione gestiti da banche e assicurazioni e lo è stata per 10 anni. Come mai una piccola banca nel Missouri ha battuto le più grandi banche e assicurazioni per un tempo così lungo?

La risposta è Edgerton Welch. Welch era il 72enne chief investment officer della banca. Lui ha ammesso di non essere abbastanza intelligente per giocare in borsa. Ha anche detto
che non aveva idea se il mercato sarebbe salito o sceso e che semplicemente guardava alle società quotate che esprimevano valore nel tempo diversificando al massimo i suoi investimenti. Welch ha acquistato, ha mantenuto a lungo quel paniere di titoli, quindi ha venduto.

Alcuni potrebbero indicare la semplicità della strategia di Welch come ragione del suo successo. Il mercato azionario è complesso. Gli investitori spesso cercano di combattere quella complessità con maggiore complessità. Tranne che spesso non tengono conto del fatto che i mercati sono costituiti da persone che rispondono agli eventi in modi inaspettati. Le strategie semplici tendono a fare meglio di quelle complesse perché la complessità introduce errori e rischi imprevisti. Eppure, una strategia semplice non è niente senza la disciplina di attenersi ad essa anno dopo anno per decenni. La coerenza è fondamentale. È fondamentale nelle scelte e la disciplina nel mantenerle.

Per questo il Piano d’accumulo (PAC) vince sempre. È semplice (metto da parte del denaro per averne di più domani), se ne apprezzo la filosofia, non faccio fatica ad alimentarlo (tolgo dal conto corrente la parte di denaro che non spendo), ed è disciplinato (attraverso un versamento automatico, magari tramite Rid, riesco a non condizionare i versamenti con la mia emotività). A volte, quando mi chiedono per chi è ideale il Piano d’accumulo, la risposta spontanea è: “per tutti, chi è che non vorrebbe accumulare”. Ma a questa domanda ne segue sempre un’altra. “È il momento giusto per cominciare, per sottoscrivere un PAC?”. La risposta? Mi viene spontaneo ripetere la frase cult di un vecchio spot pubblicitario che diceva: “un diamante è per sempre”. Anche il PAC è per sempre, ha la stessa consistenza e valore di un diamante e in tempi coerenti può cambiare una vita.

 

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di novembre 2022 del magazine di Wall Street Italia