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CITATA IN TRIBUNALE, LA FED DOVRA’ DIRE A CHI HA DATO I FONDI DI EMERGENZA

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Per la prima volta la Federal Reserve sara’ costretta a rivelare entro i prossimi 5 giorni i nomi di banche, finanziarie e altre societa’ americane che hanno usufruito dei programmi di emergenza varati lo scorso ottobre per evitare il collasso del sistema finanziario.

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Secondo quanto riporta Bloomberg, dopo la sconfitta in tribunale di oggi, infatti, la Banca Centrale, che si era opposta in base a una infondata richiesta di segretezza, non potra’ piu’ considerare top secret i dettagli secondo cui ha gestito il piano finalizzato a salvare gli Stati Uniti dalla crisi.

Il presidente della Corte distretturale Usa di Manhattan, Loretta Preska, ha respinto la richiesta della Banca Centrale, secondo cui rendere di pubblico dominio il contenuto dei propri archivi finirebbe per compromettere la posizione a livello concorrenziale delle banche che hanno ricevuto i prestiti di emergenza.

La Fed si era rifiutata sia di fare i nomi delle societa’ a cui ha prestato le decine di miliardi di dollari del piano di emergenza, sia di rendere nota la somma concessa o gli asset garantiti nel quadro degli 11 programmi messi a punto a ottobre, nel momento piu’ acuto della piu’ grave crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione. Questo perche’ fare cio’ potrebbe scatenare una corsa da parte dei depositanti di varie banche e metterebbe in seria difficolta’ i soci azionisti.

“La Federal Reserve deve assumersi la responsabilita’ delle decisioni che prende” ha dichiarato Alan Grayson, rappresentante dei Democratici in Florida, nel commentare la decisione del giudice, secondo Bloomberg. “Una cosa e’ dire che la Federal Reserve e’ un’istituzione indipendente, il che nessuno mette in dubbio; un’altra e’ sostenere che possa mantenerci all’oscuro di tutto”.

Il processo e’ nato dalle richieste di Bloomberg LP (l’azienda fondata e controllata dal sindaco di New York Michael Bloomberg) che, a nome della sua divisione Bloomberg News, ha fatto appello al Freedom of Information Act per conoscere tutti i dettagli sui piani varati dalla Fed, tra le quali rientrano l’espansione del programma di prestiti e la vendita di Bear Stearns a JP Morgan. Di fronte al rifiuto della banca centrale, il 7 novembre Bloomberg ha intentato causa per costringerla a parlare. Oggi la decisione.