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CINQUE BLUE CHIPS PERDONO IL TOCCO MAGICO

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Ci sono poche blue chips sul mercato azionario Usa che attirano l’attenzione degli investitori e dei manager di fondi, come le ”favolose cinque”, come vengono chiamate a Wall Street. Si tratta di Intel (INTC), Microsoft (MSFT), IBM (IBM), Lucent Technologies (LU) e General Electric (GE). Ebbene, se fino a qualche tempo fa questi titoli erano davvero al centro delle strategie di investimento della maggior parte degli investitori istituzionali, adesso e’ evidente che mostrano chiari segni di cedimento. Ed e’ chiaro che gli stessi manager invece di aggiungere le ”favolose cinque” al loro portafoglio, se ne sbarazzano.

Un’analisi della piu’ recente attivita’ settimanale di acquisto e vendita di titoli da parte dei maggiori fondi di investimento negli Stati Uniti, dimostra che gli investitori istituzionali sono venditori netti di tutte le singole componenti delle cinque blue chips, nessuna esclusa. L’informazione viene da Indata, una societa’ che monitora le attivita’ di acquisto e di vendita sui piu’ importanti titoli quotati a Wall Street. Ovviamente in una giornata come quella di martedi’, dove tutti gli indici hanno chiuso in forte rialzo, il fenomeno si attenua o addirittura si rovescia. Ma e’ nel lungo periodo che bisogna valutarlo.

Prima di vedere tuttavia il dettaglio di quali azioni sono comprate e quali vendute, conviene dare un’occhiata alla percezione che questi grossi investitori istituzionali hanno del mercato azionario Usa in questo momento, soprattutto valutando la loro posizione in cash. La valutazione puo’ essere compiuta analizzando un ”data base” di 3.800 fondi, con un patrimonio totale di 780 miliardi di dollari.

Le notizie sono positive: nonostante le preoccupazioni riguardanti le ”favolose cinque”, i ”pezzi da 90” tra i manager della borsa continuano a essere molto ottimisti sull’andamento del mercato americano. Anzi, alcuni sono entusiasti.

Le maggiori preoccupazioni dei gestori, secondo quanto risulta da interviste con gli interessati, sono:

– La minaccia di un rialzo dei tassi di interesse (attenuata fortemente da ieri, perche’ si e’ gia’ verificata).

– La valutazione eccessiva dei prezzi in borsa.

– Il dollaro debole.

– Le incertezze relative al Millennium Bug.

A parte cio’ i fondi di investimento americani mostrano chiari segni di ottimismo, avendo tagliato le loro riserve in cash dal 6,7% rispetto al 7,5% di meta’ ottobre. E’ un segnale interpretato a Wall Street come decisamente ”bullish”.

Circa le strategie di portafoglio riguardanti le singole azioni, i maggiori acquisti (in termini di dollari spesi) sono stati effettuati dai gestori sulle seguenti aziende:

SBC Communications (vedi quotazioni interattive: SBC), e poi, a seguire, nell’ordine, El Paso Energy (EPG), Excite@Home (ATHM) e Shaw Communications (SJR). Seguono tra le azioni piu’ acquistate Jones Apparel (JNY), EMC Corp. (EMC), Adelphia Communications (ADLAC), Schering-Plough
(SGP), Eli Lilly (LLY), MCI WorldCom (WCOM) e Unilever (UN).

Sull’altro fronte, quello dei titoli piu’ venduti (e ci auguriamo non li abbiate in portafoglio) il plotone e’ guidato da Ameritech (AIT), e seguito nel’ordine da Bankers Trust (BT), Sonat (SNT), Sundstrand Corp. (SNS), Century Communications (CTY) e Tca Cable TV (TCA).

Seguono, sempre nella lista dei titoli che hanno subito la maggior pressione di vendite da parte dei gestori Usa, FORE Systems (FORE), Intel (INTC), Microsoft (MSFT), Bristol-Meyers Squibb (BMY), Nabisco Group Holdings Corp. (NGH), IBM (IBM), Johnson & Johnson (JNJ) e Bank of America (BAC). Lucent Technologies (LU) e General Electric (GE) sono in lista, ma un po’ piu’ distanziate.

Una curiosita’: tre titoli sono presenti sia nella lista delle 15 azioni piu’ comprate, sia in quella delle 15 azioni piu’ vendute. Il che indica un atteggiamento nel migliore dei casi schizofrenico, o di totale disparita’ di opinioni, tra i gestori. I titoli della discordia sono: Philips Electronics N.V. (PHG), Harcourt General (H) e KLM Royal Dutch Airlines (KLM).