Cina e Italia stanno studiando una possibile collaborazione nel campo del trasporto aereo. Lo riferisce prima un portavoce del ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, senza voler dare dettagli sullo stato delle possibili trattative e lo conferma poi lo stesso D’Alema, che parla da Pechino nel corso di una conferenza con il ministro degli Esteri cinese, Li Zhaoxing. “Auspichiamo che la scelta della Cina sia di guardare all’Italia come alla porta d’ingresso delle merci cinesi dirette in Europa, accompagnata da rilevanti investimenti nella logistica, nel sistema aeroportuale e dalla cooperazione nell’aviazione civile “, dichiara il ministro. “Questo è uno dei temi di cui si parla: il trasporto aereo è uno dei settori in cui speriamo di trovare una collaborazione con la Cina “, aggiunge il portavoce di D’Alema commentando una frase del ministro riportata ieri in un’intervista. “Speriamo di convincere le compagnie aeree cinesi (il primo candidato è Air China, ndr) a concludere un forte accordo di cooperazione con Alitalia. Noi abbiamo un bisogno pressante di migliori collegamenti con l’Asia sia per il turismo che per il business “, spiega D’Alema nell’intervista. “Gli aeroporti italiani possono diventare il loro hub verso il mediterraneo, il mondo arabo e le regioni subsahariane “, conclude il ministro in visita in Cina da due giorni. Il Governo parla nelle scorse settimane di un’alleanza per la compagnia di bandiera italiana con un partner asiatico.
La vicenda Alitalia, “comunque la si giri è un brutto esempio per il nostro Paese: un brutto esempio per i Governi che ci sono stati, per il sindacato, per i manager che ci sono stati “, osserva ieri su Internet il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. “Alitalia – aggiunge il numero uno di Viale dell’Astronomia – avrebbe meritato di essere gestita meglio e la crisi della compagnia non può essere affrontata in un ottica continua di salvataggi. Se si trovano soluzioni di mercato bene, altrimenti, come si dice, errare è umano, perseverare è diabolico “.
Alitalia a Piazza Affari svetta dopo le prudenti battute di D’Alema. Sull’ipotesi di accordo di coperazione tra la compagnia di bandiera e compagnie cinesi, in primis Air China, il ministro risponde di non voler parlare di società quotate in Borsa e di cui il Governo è azionista. Il titolo incassa in chiusura il 4,21 per cento a quota 0,7912 euro. Molto intensi gli scambi.