Cina e Stati Uniti avvieranno un dialogo strategico sui temi dell’economia. I colloqui si terranno dal 14 al 15 dicembre prossimi a Pechino, secondo quanto rende noto un portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu Thursday.
Vi prenderanno parte il vice premier cinese, Wu Yi, e il segretario del tesoro americano, Henry Paulson, che lo scorso settembre preannuncia l’avvio del dialogo allo scopo di facilitare le relazioni economiche bilaterali.
Intanto la Cina dovrebbe mantenersi vigile nel contrastare problemi come la sovracapacità , nonostante i segnali che le misure più severe stiano con successo iniziando a rallentare la crescita. Lo afferma in un report un think-tank governativo cinese, il Macroeconomic research institute, all’interno della Commissione per lo sviluppo nazionale e le riforme (Ndrc). Secondo l’istituto, formulando le politiche le autorità devono tenere presente la priorità nel lungo periodo di ristrutturare l’economia, per fare affidamento meno su investimenti ed export e più sulla domanda.
Nel report, pubblicato sul China securities journal, si legge che alcune delle pressioni che potrebbero portare a un surriscaldamento rimangono, inclusi l’eccesso di liquidità e un notevole surplus nel commercio. “Non possiamo allentare il controllo sui progetti nelle industrie che fronteggiano la sovracapacità , su standard ambientali e obiettivi di efficienza energetica, sui cambiamenti alla politica di riduzione delle tasse sull’export o sulle misure per controllare il mercato della proprietà , solo perché il prossimo anno l’economia potrebbe raffreddarsi”, dice il report.
Pechino alza due volte i tassi di interesse quest’anno e istituisce un processo di approvazione più esigente per i progetti di investimento, come parte di una stretta per governare il boom degli investimenti guidati dalla liquidità . La crescita annuale nel terzo trimestre si modera al 10,4 per cento dal 11,3 per cento nel periodo aprile-giugno e molti economisti si attendono un ribasso ulteriore il prossimo anno.
L’istituto sostiene che, nell’ambito degli sforzi per ridirigere l’economia, i politici dovrebbero aiutare quelle industrie che stimolano i consumi. Il Governo dovrebbe inoltre spendere di più su educazione e sanità pubblica, per dare alle persone maggiore sicurezza. In questo modo i cittadini sarebbero meno spinti a risparmiare gran parte dei loro utili per garantirsi questi obiettivi.