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Cina: un piano segreto per salvare l’euro. Il prezzo: riforme e tagli

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Milano – Saranno davvero i capitali cinesi a salvare l’Euro? E a quale prezzo? Domande tornate a circolare con insistenza a Francoforte e a Bruxelles dopo le indiscrezioni rimbalzate dal G20 finanziario di Parigi nel fine settimana e riportate domenica mattina dal Sunday Times.

La delegazione cinese a Parigi guidata dal ministro Xie Xuren, ha scritto il giornale londinese, avrebbe presentato a ministri e autorità europee riuniti nella capitale francese un’offerta per salvare la moneta unica con investimenti massicci in titoli di Stato dei singoli paesi e in infrastrutture.

IL PREZZO: RIFORME E TAGLI

Il piano segreto di Pechino, di cui i leader parlano solo informalmente, lontani dall’ufficialità ma anche dai taccuini dei cronisti, avrebbe un valore di decine di miliardi. Una forte iniezione di capitali nell’ Eurozona che potrebbe aver avere un esordio con l’intervento in Grecia del colosso cinese Hna, in pole position per l’acquisto dell’aeroporto di Atene. Le condizioni d’investimento però sarebbero da lacrime e sangue: ampie ristrutturazioni di bilancio e tagli alla spesa in tutti i paesi dell’euro, scrive il Sunday Times. «La Cina vuole essere sicura che l’Europa conosca le dimensioni del buco e che questo buco non diventi più grande prima che Pechino accetti di riempirlo», ha affermato una fonte anonima e «vicina al negoziato».

TRICHET SPINGE PER LE NORME ANTI-CONTAGIO

Ultime raccomandazioni da parte del presidente uscente della Bce, Jean-Claude Trichet, che a fine mese passerà il testimone al governatore Mario Draghi. Trichet spinge tra le altre cose sulla riforma in chiave anti-contagio dei Trattati Ue, per impedire che gli errori di un Paese della zona euro minaccino gli altri. «Bisogna modificare i Trattati per impedire ad uno Stato membro di creare dei problemi a tutti gli altri» ha detto Trichet in un’ intervista alla radio francese Europe 1. «Bisogna essere capaci di farlo, perchè questa è la lezione della crisi» ha avvertito invitando ancora una volta i leader Ue a «prendere misure adeguate, sia pure difficili» contro la crisi del debito e per proteggere le banche, al vertice europeo in calendario il prossimo 23 ottobre.

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