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Cina: sui mercati scatta l’allarme rosso

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NEW YORK (WSI) – La liquidita’ sta raggiungendo livelli estremi insostenibili in Cina. Il sistema bancario del paese ormai valuta al 25% i tassi dei prestiti pronti contro termine a un giorno, ai massimi da almeno il 2006.

Si tratta del prestito di denaro da parte dell’acquirente cui fa da contraltare un prestito di titoli da parte del venditore, nel caso in questione con tassi a un giorno.

L’esplosione dei costi di finanziamento fa eco al collasso della fiducia nelle banche Usa vista subito dopo il crack di Lehman. L’indice della regione Asia-Pacifico MSCI ha perso piu’ del 3%, mentre il listino della Borsa di Shanghai ha accusato un ribasso ai minimi di sette mesi.

A pesare sono stati anche i dati macro, ennesima riprova di un rallentamento evidente dell’economia. L’indice PMI e’ sceso ai minimi di nove mesi di 48,3 in giugno. In calo produzione e domanda. I settori manfiatturieri sono affossati dal deterioramento della domanda proveniente dall’esterno, dalla riduzione della domanda interna e dall’aumento delle pressioni sul fronte dell’offerta.
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Pechino preferisce perseguire la strada delle riforme piuttosto che quella dello stimolo monetario per sostenere la crescita. Ma se da un lato le riforme sono in grado di alimentare le prospettive economiche a lungo termine, “avranno un impatto limitato sul breve”. Ecco perche’ gli analisti di HSBC si aspettano una crescita piu’ debole nel secondo trimestre.