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Cina: proibite nuove parole in pubblicita’

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Ci sono nuove parole incluse nella lista nera della Cina: sono “supreme”, “luxury” e “high class” per Pechino e “best”, “unique” e “irreplaceable” a Chongqing. Perché? È l’ultima trovata delle due città per cercare di evitare fermenti nella popolazione.

Queste parole, spesso utilizzate per indicare la vendita di appartamenti di fascia alta, saranno proibite dai cartelloni pubblicitari. Nella nota rilasciata dal Beijing Administration for Industry and Commerce, si legge che gli espositori hanno tempo fino al 15 aprile per eliminare queste parole dalle loro pubblicità, insieme ad altre frasi che propongono “foreign things”.

La nota non aggiunge altro e nemmeno specifica cosa si intenda per “foreign thing”, ma chiude dicendo che queste frasi stavano danneggiando il clima politico. La multa per i trasgressori potrà raggiungere fino a $4.600.

La decisione arriva in un momento in cui Pechino sta prestando sempre più attenzione al problema dell’inflazione e all’aumento sfrenato dei prezzi delle case. Wen Jiabao, premier cinese, ha più volte ripetuto che ridurre la disparità di reddito sarà uno degli obbiettivi chiave del nuovo piano quinquennale di sviluppo (2011 – 2015 economic and social development plan).

Durante questi 5 anni, il governo ha intenzione di costruire 36 milioni di abitazioni a prezzi scontati per la popolazione, con l’obiettivo di coprire il 20% del mercato. Il problema principale però sembra essere il processo di finanziamento visto che, solo quest’anno (per fare un esempio), il costo stimato dovrebbe essere di 1,3 trilioni di yuan ($198 miliardi), ma il governo centrale verserà solo 500 miliardi di yuan (meno della metà), lasciando il carico sulla spesa aggiuntiva alle autorità locali.

Nel tentativo di fermare la crescita dei prezzi delle case, la Cina ha recentemente introdotto una serie di misure, tra cui l’aumento dell’anticipo per l’acquisto delle seconde case e l’imposizione della prima tassa sulle proprietà residenziali, in prova a Shanghai e a Chongqing.

Le misure hanno sicuramente avuto i primi effetti e gli ultimi dati registravano un rallentamento, ma non uno stop. Nei primi due mesi del 2011, i prezzi delle case erano in crescita in 68 su 70 città campione, tra cui Pechino (+6,8%) e Shanghai (+2,3%).