
New York – Conferma di essere il vero motore dell’economia globale al momento. Dove crescita e sviluppo continuano praticamente indisturbate nonostante i vari pericoli e problemi a livello globale. Appena due anni dopo aver superato il Giappone in termini di dimensioni dell’economia (Pil), la Cina segna un altro sorpasso e raggiunge il secondo posto nella lista Fortune 500.
L’elenco annuale, compilato e pubblicato dalla rivista Fortune, riporta le 500 più grandi società a livello globale sulla base del fatturato. I risultati di quest’anno mostrano un chiaro cambiamento dei pesi a livello globale, e come il periodo di debolezza attraversato dai grandi paesi industrializzati (Stati Uniti, Giappone ed Europa), stia creando le basi per una maggiore presa di potere in termini economici da parte dei grandi emergenti.
Per la prima volta, la Cina avrebbe superato il Giappone, con 73 società contro 68, grazie all’aggiunta di 12 nuovi nomi rispetto alla lista dello scorso anno. Nonostante la perdita del posto a livello paese, a livello di città la capitale Tokyo mantiene la vetta della classifica, con 48 headquarters.
I nomi statunitensi sono ormai appena 132, rispetto a 197 circa dieci anni fa. Anche la crisi del debito in Europa fa sentire tutto il suo peso, e il numero delle società è calato a 161, rispetto a 172 nel 2011.
Grazie a una crescita del fatturato di +28,1%, a $484,5 miliardi, il gigante Royal Dutch Shell si riprende il trono, dopo due anni di dominio di Wal-Mart. Nei primi 10 nomi, alla società petrolifera anglo-olandese seguono: ExxonMobil (USA); Wal-Mart Stores (USA); BP (UK); Sinopec Group (Cina), China National Petroleum (Cina), State Grid (Cina); Chevron (USA); ConocoPhillips (USA) e Toyota Motor (Giappone).