L’economia cinese potrà crescere “di circa il 10 per cento” l’anno prossimo, in linea con l’andamento del 2006, in presenza di un facile accesso al credito che alimenta la spesa al consumo, e di un elevato ritmo di produzione industriale per far fronte alla domanda. Lo dichiara Yao Jingyuan, economista capo dell’Ufficio nazionale di statistica cinese, in una conferenza stampa Beijing. “L’economia cinese è tuttora nella fase di ascesa del ciclo economico”, spiega Yao. “Il governo manterrà la continuità delle attuali politiche monetarie e di bilancio”. Il commento di Yao indica che il governo cinese continuerà ad alzare i tassi d’interesse per frenare gli investimenti speculativi, e consentirà una crescita delle importazioni per ridurre gli squilibri della bilancia commerciale con i suoi principali partner.
L’economia cinese, quarta a livello mondiale per dimensioni, si appresta a chiudere l’anno con una crescita che probabilmente ammonterà al 10,5 per cento, dice Yao. Le riserve valutarie del Paese, le più massicce al mondo, hanno superato quota 1.000 miliardi di dollari a ottobre, alimentate dal crescente attivo negli scambi commerciali con l’estero. “Una liquidità crescente alimenta gli investimenti e l’aumento della capacità di produzione consentirà un’accelerazione delle esportazioni”, sostiene. “Gli squilibri nella produzione industriale e nella struttura economica peggiorano”, prosegue Yao, che vede l’attivo commerciale toccare il record di 170 miliardi di dollari quest’anno, mentre gli scambi complessivi dovrebbero registrare una crescita del 25 per cento a 1.700 miliardi di dollari. La produzione industriale potrebbe segnare un incremento del 17 per cento rispetto all’anno scorso, mentre le vendite al dettaglio sono attese in aumento del 13 per cento a oltre 7mila miliardi di yen.
L’inflazione, afferma Yao, potrebbe collocarsi quest’anno tra l’1,3 per cento e l’1,4 per cento in termini di indice dei prezzi al consumo, mentre il risparmio delle famiglie supererà i 16mila miliardi di yen. A fine settembre, la Cina aveva accumulato un indebitamento complessivo con l’estero di 304,9 miliardi di dollari, in crescita dell’8,5 per cento, secondo una nota diramata dall’Ufficio nazionale dei cambi.