Intesa Sanpaolo sta per acquisire una quota del 20 per cento della piccola compagnia di assicurazioni cinese Union Life. Lo riferiscono fonti vicine all’accordo, secondo le quali le due società hanno già firmato un memorandum di intesa e aspettano ora il via libera delle autorità cinesi. Non è stato rivelato il valore dell’operazione. “Sono stati in contatto per quasi sei mesi – spiegano fonti vicine a Union Life – e un accordo iniziale è stato raggiunto recentemente. Union Life necessita di capitale per espandersi ulteriormente in Cina”. Un funzionario della compagnia cinese conferma che la società è in contatto con “un gruppo finanziario italiano” per una possibile vendita di azioni, ma rifiuta di fornire ulteriori dettagli. Una seconda fonte, vicina alle autorità di controllo, spiega che Union Life era in contatto con quasi venti compagnie mondiali prima di firmare il memorandum d’intesa con Intesa Sanpaolo. L’accordo potrebbe essere annunciato ai primi del prossimo mese di marzo. Al momento non è stato possibile avere un commento da Intesa Sanpaolo. Union Life nel 2006 è al decimo posto per premi totali tra le compagnie vita cinesi. Intanto il Governo cinese si appresta quest’anno a permettere a venti nuove banche estere di costituire società locali, una mossa di ulteriore apertura del suo mercato ai player stranieri ,che accelera la creazione di un contesto competitivo. Lo riferiscono nei giorni scorsi fonti del settore vicine al dossier, anticipando all’agenzia Reuters che l’autorità bancaria – China Banking Regulatory Commission (Cbrc), dovrebbe approvare il mese prossimo la creazione di dieci banche a controllo straniero. Nel dicembre scorso Pechino dà via libera all’iter di registrazione di un primo gruppo di nove istituti di credito esteri, che alla fine dovrebbero avere garantito un trattamento paritetico con i concorrenti locali. Un altro gruppo da dieci istituti potrebbe avere il via libera Cbrc nella seconda metà dell’anno, portando a trenta le banche autorizzate, sempre secondo le fonti. Ad avere semaforo verde nel prossimo mese di marzo saranno, secondo quanto dicono le fonti, Jp Morgan, Deutsche Bank, la coreana Hana Financial Group e la Overseas-Chinese Banking Corp. di Singapore. Jp Morgan e Hana confermano di aver fatto richiesta di “localizzarsi”, ma non anticipano la data prevista. Cbrc e le altre banche non commenta l’indiscrezione. A dicembre 2006 hanno avuto l’ok Standard Chartered, Bank of East Asia, Hsbc, Hang Seng Bank, Dbs, Bank of Toyko-Mitsubishi, Mizuho Corporate Bank, Citigroup Inc. e Abn Amro.