La Germania, presidente di turno dell’Unione europea, intende impegnarsi nel suo semestre per porre fine alla discriminazione contro le imprese europee in Cina. Lo annuncia l’ambasciatore tedesco a Pechino, Volker Stanzel. Stanzel sottolinea che è importante che il Governo cinese e il suo popolo trattino le aziende europee, che pagano le tasse e creano occupazione, allo stesso modo delle imprese nazionali. “Il nostro primo obiettivo – spiega l’ambasciatore – è preoccuparci della posizione delle compagnie europee che, dal nostro punto di vista, si sono trasformate in aziende cinesi”. Stanzel dice che la campagna dovrebbe essere avviata da metà febbraio in risposta alle proteste sollevate dalle aziende Ue che operano nel paese. Negli ultimi mesi il dibattito in Cina sugli investimenti stranieri si intensifica per le preoccupazioni di alcuni ambienti che temono che il Paese stia cedendo settori chiave agli stranieri. Ma c’è anche una parte del Paese che ritiene invece che gli investimenti siano vitali per modernizzare l’economia cinese e rendere le sue compagnie più competitive. Alcune delle maggiori aziende europee investono circa 35 miliardi di dollari in Cina negli ultimi cinque anni.
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