New York – Il tasso di inflazione in Cina – che e’ diventato il problema principale delle autorita’ di politica monetaria di Pechino e che viene seguito con grande attenzione dagli investitori di tutto il mondo in quanto viene interpretato come un possibile fattore di freno della crescita mondiale – e’ destinato a salire ancora nei prossimi mesi, prima di placarsi verso la fine dell’anno.
Lo ha riferito la Commissione per le Riforme e Sviluppo Nazionale. Il comunicato fa eco a quello che gia’ un nutrito gruppo di economisti indipendenti avevano previsto da tempo. Che i prezzi al consumo continueranno a essere spinti al rialzo per tutta l’estate significa anche che probabilmente la Banca popolare cinese si vedra’ costretta ad alzare ancora i tassi di interesse. Mossa gia’ intrapresa tre volte da ottobre dell’anno scorso.
Il rincaro dei prezzi al consumo non ci voleva in un momento in cui la crescita boom dell’economia cinese incomincia a dare segnali di fragilita’ che potrebbero provocare una rottura. La crescita sta gia’ dando segnali di rallentamento e con il costo del lavoro che sale – di pari passo con l’inflazione e il deficit di bliancio dei governi locali – la minaccia e’ sempre piu’ reale e grande.
