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Cile: Prodi pensa agli accordi di Enel e Agusta

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Siccome le parole contano, ma i fatti molto di più, il presidente del Consiglio italiano, Romano Prodi, non appena toccato il suolo cileno due sere fa nell’aeroporto di Santiago del Cile, partecipa a un incontro con la locale comunità italiana, che non ha le dimensioni di quelle di Venezuela, Brasile o Argentina, ma che ha un eccezionale posizionamento nel mondo economico cileno. Lo ricorda dando il benvenuto all’ospite l’ambasciatore d’Italia, Paolo Casardi, che si spinge a menzionare i primi marinai genovesi giunti in Cile con la colonizzazione spagnola e poi il flusso migratorio vero e proprio sviluppatosi all’inizio del Ventesimo secolo. Con i segni del tour de force brasiliano, ma visibilmente soddisfatto per l’andamento delle vicende italiane (dopo il via libera del Senato al decreto sull’Afghanistan), Prodi si abbandona volentieri all’abbraccio dei connazionali in Cile, esponendo le idee della politica internazionale del suo Governo. Lo ascolta un uditorio che comprende i responsabili della Copec, gruppo del ferrarese Anacleto Angelini, uno degli uomini più ricchi del Sudamerica (6 miliardi di dollari di patrimonio), Juan Cuneo, proprietario della catena di supermercati Falabella in espansione nel Mercosur, Pedro Corona, presidente della Camera nazionale del commercio, e Valentin Cantergiani, presidente della squadra di calcio Audax italiano (serie A), conosciuto e abile imprenditore. Mescolato fra gli invitati vip lo segue anche Luciano Benetton, che festeggia ieri i vent’anni dello sbarco del suo gruppo in Cile e i responsabili di Enel, che puntano con il governo di Michelle Bachelet a un importante accordo nel settore della geotermia, e della Agusta, che sta consegnando ai Carabineros cileni quattro elicotteri. “Questo mio primo anno – spiega Prodi – è stato fortemente condizionato dalla politica interna. Ma avrete visto che comunque mi sono impegnato a fare viaggi rilevanti dal punto di vista economico. Cina, India, Brasile e Cile”. “Il Cile – prosegue – ha fatto progressi straordinari ed è un Paese con cui dobbiamo avere un rapporto forte, profondo, paritario, più intenso di quello di oggi. Una relazione che è solo pallidamente espressa da relazioni economiche importanti, ma che hanno potenzialità ancora inespresse”. Lo verificano i partecipanti al seminario organizzato dall’Ice nell’Hotel Sheraton conclusosi ieri, che manifestano la disponibilità a moltiplicare le opportunità di progetti comuni (agricoltura, turismo, minerali e peitre, energia e pesca), ma nel quadro di un impegno che coinvolga i Governi. In questo senso, il presidente del Consiglio assicura l’intenzione di fare “grandi sforzi per l’avvicinamento dell’Italia al Cile e ad altri Paesi d’America latina, ma sempre nell’ambito di uno sforzo collettivo, regionale, che il nostro Paese si è impegnato a realizzare insieme all’Unione europea (Ue)”. E poi, prima di raggiungere l’hotel per preparasi al vertice con la Bachelet, Prodi dialoga con i presenti, ascoltato e stretto mani di italo-cileni ben inseriti nel mondo della cultura, della politica e delle istituzioni.