(Teleborsa) – In retromarcia stamane Piazza Affari assieme alle sorelle europee, sulle tensioni derivanti dalla bocciatura di ieri di Moody’s sul debito della Grecia di quattro gradini a “junk”. In Asia le borse hanno tenuto grazie all’annuncio della Banca Centrale del Giappone (BOJ) di un piano temporaneo di prestiti agevolati del valore complessivo di 3 trilioni di yen (33 miliardi di dollari) per combattere la deflazione e favorire la crescita economica del Paese. il BOJ ha anche deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse allo 0,1%, come da attese. Storna l’euro a 1,217 dopo i picchi di 1,228 usd della vigilia. Cresce l’attesa per la diffusione di alcuni importanti dati macroeconomici, come l’indice ZEW ed il rapporto sul mercato del lavoro in Europa, oltre al dato sull’inflazione in Regno Unito. Da oltreoceano arriveranno le statistiche sui prezzi import-export e l’indice Empire State di New York. Il Dipartimento del tesoro USA pubblicherà anche il rapporto sui flussi di capitali ed attività da e verso gli Stati Uniti. L’indice FTSE IT All-Share avvia gli scambi con un ribasso dello 0,76% a 20610,49 punti, il FTSE MIB con un calo dello 0,79% a 20030,78 punti, il FTSE IT Mid Cap con un decremento dello 0,82% a 23229,04 punti e il FTSE IT Star con un -0,57% a quota 10639,09. Il future sul Ftse Mib apre sotto i 20mila punti. Quasi tutto rosso il paniere principale, con Geox tra i maggiori ribassi. Offerti gli oil e il cemento, su prese di beneficio. In discesa le banche, dopo il recupero messo a segno di recente. Scivola Cir: il cda della controllata KOS ha deciso di posticipare la quotazione in Borsa della società in attesa di una maggiore stabilità dei mercati finanziari. Si sottrae alle vendite Azimut. Frena la Fiat, dopo il dato sulle immatricolazioni auto in Europa che hanno evidenziato un calo per il Lingotto maggiore di quello del mercato. Ieri la Fiom ha deciso all’unanimità di non firmare la proposta della casa torinese per la ristrutturazione dello stabilimento di Pomigliano. Si attende per oggi la riunione dei sindacati che hanno firmato l’accordo e la Fiat. Restano a galla Stm e Mediaset.