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CHIMERICA: IL MOSTRO A DUE TESTE STA PER MORIRE

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Un articolo pubblicato ieri da Wall Street Italia, intitolato Cina: sta per scoppiare l’ennesima bolla e’ stato un tale successo di click che e’ passato in poche ore al terzo posto assoluto nella Top30 dei Piu’ Letti, senza contare decine di commenti a caldo dei lettori. Evidentemente, il tema e’ giudicato di cruciale importanza per chi deve decidere come investire nel 2010 e oltre. Approfondiremo nei prossimi giorni. Intanto, pubblichiamo subito un secondo interessante articolo sul rapporto tra Cina e Stati Uniti.

Il professore di storia dell’ economia Niall Ferguson ha invocato la morte di uno dei mostri che lui stesso ha contribuito a creare. Forse “creare” e’ un termine troppo forte. Diciamo che si e’ limitato a battezzarlo.

Stiamo parlando del mostro a due facce, rappresentate da Cina e Stati Uniti. Una collaborazione che Ferguson ha chiamato “Chimerica”.

Ovviamente il neologismo “Chimerica” non e’ altro che la fusione del nome dei due stati, cosi’ come vengono chiamati in lingua inglese, con un chiaro riferimento alla Chimera, l’animale ibrido dotato di testa e corpo di leone, una testa di capra sul dorso e una coda di serpente.

In un articolo apparso sulla rivista The Australian, il professore di Harvard ha detto che la Chimerica e’ giunta al capolinea, sottolineando che la collaborazione tra i due Paesi, caratterizzata da prezzi bassi dalla Cina e spese forsennate dall’America, e’ destinata a finire e a non tornare mai piu’.

Tenendo conto delle scoppio delle bolle immobiliari e del progressivo allargamento del debito, i nuclei familiari americani dovranno necessariamente aumentare i risparmi e ridurre le spese, combattendo la loro dipendenza dall’accesso a crediti facili e la loro tendenza a fare ricorso a denaro a basso costo. Questo segnera’ la fine dell’era “chimericana”.

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Le autorita’ cinesi hanno capito che non possono piu’ fare affidamento sui consumatori statunitensi altamente indebitati come acquirenti di beni cinesi, cosi’ come invece e’ avvenuto fino al 2007, prima dello scoppio della crisi.

Inoltre il governo di Pechino non apprezza l’eccessiva esposizone alla valuta americana, tramite l’accumulo di riserve in asset misurati in dollari pari a 2000 miliardi. Sono lunghi sul dollaro come mai non lo e’ stato nessuno prima d’ora e questo li rende ovviamente particolarmente nervosi.

Tuttavia resta molto forte la tentazione da parte di entrambe le teste del mostro Chimerica a mantenere in atto questa partnership cosi’ sbilanciata. Nonostante i fiumi di parole spese per sottolineare l’impellente necessita’ di ridurre gli squilibri globali, il maggiore di tutti persiste.

Quest’anno il deficit della bilancia commericale americana con la Cina tocchera’ approssimativamente i $200 miliardi, attestandosi sugli stessi livelli dell’anno scorso. Pechino ha comprato $300 miliardi in valuta americana, nel tentativo di tenere su livelli bassi lo yuan e di conseguenza i prezzi delle esportazioni.

Nel corso della sua visita in Cina, il presidente Obama ha dovuto resistere alla tentazione di rispondere alle proposte di collaborazione tra le due maggiori economie mondiali con la sua nota persuadente arte di comunicazione. Non e’ infatti il momento della retorica altisonante, bensi’ della diplomazia a bassa voce.

Ora come ora, la Chimerica favorisce piu’ la Cina degli Stati Uniti. Si potrebbe infatti anche definire l’accordo del 10 a 10: i cinesi ottengono un 10% di crescita economica, gli Stati Uniti il 10% di disoccupati.

Ma la partnership tra le due potenze mondali risulta ancora piu’ dannosa per il resto del pianeta e per quei Paesi che sono tra i principali mercati degli Stati Uniti e i suoi piu’ stretti alleati. La domanda da farsi allora e’: cosa possono offire gli Stati Uniti per far si che i cinesi abbandoni la strategia del dollaro-appiglio, che sinora ha funzionato cosi’ bene?

Washington dovra’ convincere le autorita’ di Pechino che qualsiasi perdita di valore delle riserve di asset sara’ un prezzo molto contenuto da pagare se paragonato ai vantaggi che ha ottenuto dalla Chimerica, il modello che ha trasformato la Cina da un Paese del Terzo Mondo a una superpotenza mondiale in meno di 15 anni.

Ad ogni modo le perdite saranno piu’ che compensate dall’impatto positivo che l’incremento del valore del dollaro avra’ sull’immensa quantita’ di asset di cui la Cina e’ in possesso.