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Chi è che possiede più Treasury al mondo, la Cina? Risposta sbagliata

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(WSI)-Tassi di interesse: in area Euro ieri si è registrato un calo dei tassi di mercato che ha interessato soprattutto il tratto a due anni comportando un allargamento dello spread 2-10 anni. Restano pressoché stabili i tassi swap.

Sui periferici invece si è assistito ad un incremento degli spread, in particolare si è assistito ad un forte allargamento dello spread sul decennale Portogallo-Germania, movimento poi rientrato grazie, secondo alcune indiscrezioni, all’intervento della Bce. Il caso Weber continua a far discutere soprattutto dopo che ha rinunciato all’incontro con il ministro delle finanze francese Lagarde ed il capo della banca centrale francese Noyer.

Intanto, secondo alcune indiscrezioni, a breve è atteso un incontro di Weber con la Merkel. In mattinata sono stati pubblicati i dati finali sull’inflazione tedesca che hanno evidenziato un rialzo rispetto al preliminare. A gennaio i prezzi al consumo tedeschi sono cresciuti del 2% a causa principalmente della componente energetica. A proposito dell’inflazione Wellink, membro Bce, ha dichiarato che ci sono chiari segnali di rialzo dei prezzi, aggiungendo che l’acquisto di bond non rientra tra i compiti della Bce e non può continuare a farlo. Wellink si è infatti mostrato favorevole all’acquisto di bond da parte del fondo Efsf.

Negli Usa ritornano a salire i tassi di mercato governativi, soprattutto, nella parte a lunga della curva dopo il risultato modesto dell’asta su titoli trentennali per 16 Mld$ ed i buoni dati macro di ieri. Le richieste di sussidi alla disoccupazione relative alla settimana conclusasi il 5 febbraio sono, infatti, scese al di sotto delle 400.000 unità, posizionandosi ai livelli minimi dal luglio 2008.

Sul fronte azionario, i principali indici hanno chiuso intorno alla parità, recuperando però gran parte delle perdite iniziali. A pesare sull’andamento dei listini il calo del settore tecnologico causato dal crollo delle azioni Cisco (-14,2%) in seguito ai deludenti conti trimestrali. Kevin Warsh, il più giovane membro della Fed, insediatosi nel 2006 su nomina del presidente Bush ed il cui mandato sarebbe scaduto nel gennaio 2018, ha dichiarato ieri le sue dimissioni dal board che avranno effetto a decorrere dal prossimo 31 marzo.

L’abbandono di Warsh, che poco dopo il secondo piano Fed ne aveva pubblicamente enfatizzato i rischi in un articolo sul Wsj, dovrebbe spianare la strada ad un proseguimento della politiche monetarie attuali da parte di Bernanke, anche alla luce delle indiscrezioni di una possibile conferma di Dudley a capo della Fed di New York. Dudley si è infatti espresso a favore del piano Fed. Rimangono pertanto due i seggi vacanti di nomina governativa all’interno alla Fed.

Dal punto di visto macro, oggi è atteso oltre al dato sulla bilancia commerciale di dicembre, anche la stima preliminare relativa a febbraio della fiducia dei consumatori stilata dall’università del Michigan. I dati pubblicati dalla Fed hanno evidenziato il nuovo record degli asset totali, arrivati a quota 2500Mld$. Il totale di Treasury si è attestato a 1170 Mld$: la Fed si conferma il principale detentore al mondo di Treasury.

Valute: giornata caratterizzata da un deprezzamento dell’euro, con il cross che si è spinto in prossimità di 1,36 sulla scia delle rinnovate tensioni in area Euro focalizzate soprattutto sul Portogallo. In mattinata si sta assistendo ad un ulteriore indebolimento dell’euro. La rotture dell’importante supporto a quota 1,35/1,3550, potrebbe portare ad un’ulteriore accelerazione fino ad area 1,30/1,32. Prima resistenza a 1,36. Il dollaro si è apprezzato anche verso yen con il cross tornato in prossimità dei massimi da inizio anno.

Attualmente si trova al di sotto di una resistenza delineata da una trend-line ribassista che oggi è collocata in prossimità di 83,70. Yen in deprezzamento anche vs euro, sebbene nella notte abbia un po’ recuperato il terreno perduto. Resistenza a 114. Ricordiamo che i mercati giapponesi sono rimasti chiusi per festività nazionale. Stabile lo yuan cinese. Il China Securities Journal, citando una fonte anonima, scrive che la banca centrale cinese avrebbe imposto tassi di riserva obbligatoria differenziati per alcune banche di piccole e medie dimensioni dopo il forte aumento dei prestiti erogati di gennaio.

Materie Prime: tra gli energetici pressoché invariato il greggio Wti mentre il Brent (-0,9%) chiude in calo. Questa mattina il greggio è in rialzo sulla notizia delle mancate dimissioni di Mubarak. Negativi i metalli industriali con il solo rame (+0,2%) che si è mosso in controtendenza. Lieve calo per i preziosi con argento (-0,6%) ed oro

(-0,2%). Tra gli agricoli non si arresta la corsa del cotone (+3,9%) salito al nuovo record oltre 1,90$/libbra. All’interno dell’indice GSCI, la peggiore performance è stata quella del grano (-2,6%).

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