Società

CHAT ROOM SEGRETA
PER I BOSS
DELLE MONETE

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(WSI) – Un sito segreto. Una «chat room» per banchieri, operatori e autorità di controllo. E’ grazie a una struttura creata dopo l’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle che i mercati finanziari hanno potuto reagire all’attacco terroristico che ha bloccato trasporti e comunicazioni della City londinese giovedì mattina. E’ usando la «sezione sicura» del loro Financial Sector Continuity Web che la Banca centrale d’Inghilterra, il Tesoro inglese e la Fsa (l’autorità che controlla i mercati) hanno potuto restare in contatto con le principali banche e piazze mondiali. Quelle cioè in grado di assicurare la stabilità finanziaria globale e permettere quindi alle Borse di reagire all’attacco.

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Una struttura parallela di supporto a uno spirito di reazione di cui i mercati sembravano però già disporre. A un operatore di fondi speculativi con un passato da portiere di calcio, quella mattinata ha ricordato una vecchia esperienza: «Come sfidare il Real Madrid con i giovani della “primavera”: loro fanno goal da tutte le parti, ti travolgono. Ma tu devi restare in campo, continuare a giocare». Per molti nelle Borse europee, il 7 luglio è andata così: niente sospensioni, nessuna ritirata. A maggior ragione se la struttura tecnologica, base ormai degli scambi, resta solida.

A un attentato, le banche nella vecchia City o nell’avveniristica Canary Wharf, i fondi speculativi nel lusso di Mayfair, la Bank of England e la Banca centrale europea (Bce) a Francoforte, si erano preparati per anni. Forse non come certi fondi Usa, dove i dipendenti per regolamento hanno maschera antigas e bicicletta pieghevole per la fuga nel cassetto. Ma anche in Europa ognuno sapeva cosa fare. E la prima cosa, era controllare che non si riaffacciasse il fantasma dell’11 settembre a Wall Street: un blocco della liquidità dopo il collasso delle linee della Federal Reserve di New York. Poi lo stop a catena dei pagamenti, la sospensione degli scambi per quattro giorni e infine una riapertura traumatica.

Stavolta i signori delle monete sapevano come muoversi sostenendo, grazie alla «chat room» parallela, i tanti Philippe Rakotovao sul mercato: francese del Madagascar, capo a Londra della piattaforma dei titoli di Stato europei Mts da cui passano 70 miliardi di euro ogni giorno (20 solo nella City), Rakotovao a metà mattina ha fatto così girare nei computer delle banche poche, chiare parole: «Keep going, business as usual» : continuare, si lavora come sempre. Sì che di coraggio per dirlo ce ne voleva. E non solo perché un banchiere, di fronte alla strage, gli ha risposto a muso duro: «Non sei certo diplomatico».

E’ in queste condizioni che Mts ha optato per un compromesso: si lasciano aperti i battenti di Borsa, ma senza obbligare gli operatori a proporre valori d’acquisto o cessione. Chi voleva, poteva restare alla finestra. Ma alla fine ha vinto la determinazione (e il sito segreto) delle istituzioni finanziarie e delle grandi banche mondiali a «fare i primi prezzi», come dicono gli addetti: in fondo quel che la Regina d’Inghilterra chiama «continuare la nostra way of life».

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