(9Colonne) –Roma, 27 apr- Il dato dell’occupazione nelle grandi imprese diffuso oggi dall’Istat “segna, dopo molto tempo, un’inversione di tendenza al drastico calo”. Lo sottolinea Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, rilevando che “andrà valutato quanto incide su questo risultato il cambiamento dell’indice che prevede minore presenza delle aziende industriali (in cui ancora una volta l’occupazione purtroppo cala) e un aumento di quelle dei servizi (in cui si conferma il trend in crescita)”. In ogni caso, a parere del sindacalista, il dato conferma una positiva incidenza della ripresa in atto. Manca invece una distribuzione geografica dell’andamento occupazionale che –secondo Fammoni- segnerebbe probabilmente un dato ancora negativo nel mezzogiorno. Naturalmente si tratta solo di un dato quantitativo, “che prescinde dalla qualità dell’occupazione – prosegue la dichiarazione- che lo stesso Istituto nazionale di Statistica ha appena indicato come precaria per oltre il 50% delle nuove assunzioni (grandi industrie, quindi, comprese)”.
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