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Cern: neutrini piu’ veloci della luce, smentito Einstein

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Ginevra – Il Cern, centro europeo di ricerche nucleari, ha confermato le misurazioni annunciate ieri secondo cui un raggio di neutrini ha percorso i 730 chilometri da Ginevra al laboratorio del Gran Sasso superando la velocità della luce. Neutrini – oggetti dotati di massa – che viaggiano a 300.006 per secondo.

Un comunicato del Centro ginevrino (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucelare) annuncia che i risultati saranno presentati oggi in un seminario. La scoperta potrebbe cambiare la concezione della fisica odierna e molte importanti teorie tra cui quelle di Einstein.

Invitano alla prudenza i fisici, che ieri hanno annunciato di aver misurato una particella che supera la velocità della luce: lo dice Dario Autiero, l’italiano responsabile dell’analisi delle misure e ricercatore del CNRS a Lione. Non perché ci siano dubbi sui risultati, ma perché date le implicazioni sconvolgenti della scoperta, bisogna “verificare con un sistema completamente diverso”.

Stupefatti, i fisici dell’esperimento internazionale Opera1 non credevano ai loro strumenti: il fascio di neutrini ha superato la velocità della luce, e scardinato le teorie di Einstein, basi della fisica moderna, che considerano appunto invalicabile questo limite da un oggetto dotato di massa.

Lo studio pubblicato dal Cern e dal CNRS francese è il frutto di tre anni di osservazioni di oltre 15mila neutrini: sono questi elementi della materia che hanno percorso i 730 chilometri che separano i laboratori del Cern a Ginevra dal laboratorio sotterraneo del Gran Sasso in Abruzzo a una velocità di 300.006 chilometri al secondo, sei chilometri al secondo più della velocità della luce.

Insomma, “su una corsa di fondo di 730 chilometri i neutrini passano il traguardo con 20 metri di anticipo” specifica il Cern. “Abbiamo passato sei mesi a rifare tutto daccapo” ha spiegato ai giornalisti Autiero. Misure e contromisure, incluse le verifiche dei rilievi topografici e l’analisi degli effetti del sisma dell’Aquila sul territorio. Ma il risultato è sempre lo stesso: i neutrini viaggiano più veloci di quanto dovrebbero secondo Einstein, sfidando la teoria della relatività.

“Date le conseguenze i ricercatori hanno comunicato i loro risultati perchè siano “aperti a una più ampia analisi da parte della comunità dei fisici”, spiega il Cern.

E’ lo scopo del progetto Minos negli Stati Uniti, già giunto qualche anno fa a un risultato simile a quello del Cern. Ma il margine di errore di quelle valutazioni era stato giudicato troppo ampio per considerare attendibile la scoperta. Ora ci si riproverà fra il Fermilab di Chicago e una miniera vicina alla frontiera canadese. Ci vorranno circa tre anni.

Intanto la comunità dei fisici si affanna a rielaborare: i neutrini hanno trovato una scorciatoia in un’altra dimensione, insomma le dimensioni non sono solo quattro (le tre dello spazio più quella temporale). Oppure, la velocità della luce non è l’ultimo limite: Einstein elaborò una teoria più generale che si sovrappone a quella di Newton, a sua volta non scorretta. E ancora, la teoria di Einstein potrebbe essere valida in certi campi ma ne esiste una ancora più generale, come un gioco di bambole russe.

Se la velocita’ della luce fosse superata – spiegano studiosi ed esperti – si potrebbe verificare un’inversione dello spazio tempo. Se cosi’ fosse, una causa di un evento potrebbe avvenire prima di un evento stesso. Teoria del pensiero che e’ al momento irrisolvibile dall’uomo, a riprova dei limiti dello scibile umano.

Una semi conferma arriva dal fatto che sono 15.000 i casi dimostrati in cui il neutrino ha viaggato piu’ veloce della luce. Scardinata la pietra miliare su cui si regge tutta la fisica del ‘900. I neutrini sono particelle subatomiche senza carica elettrica. Per compiere il tragitto di 730 chilometri il neutrino ci ha

Per il momento i fisici nucleari del Gran Sasso si sentono sicuri su quello che dicono.

A dire la verita’ velocita’ superiori a quella della luce sono previste sia dalla quantistica che dalla fisica classica, ma in determinate condizioni, e la prima prova sperimentale si e’ avuta nel 1992 all’Istituto Max Plank di Colonia: un pacchetto di onde puo’ avere velocita’ “superluminale” nella zona intermedia tra due barriere.

Quindi e’ possibilissimo che la Relativita’ resti una teoria valida, mentre vengano messe in seria discussione le nostre conoscenze sul neutrino, che il progetto Opera si riprometteva appunto di approfondire e che ha rischiato invece di non portare mai alla luce a causa della crisi economica.

Tra i tagli che il Cern pensava di adottare era prevista la sospensione degli esperimenti di Opera e il lancio di neutrini per tutto il 2012 e senza garanzie certe di una ripresa degli esperimenti. Ora le cose sono cambiate e nella conferenza stampa in programma alle 16 non si parlera’ certo di tagli e il comitato del Cern cerchera’ di fare luce sull’esperimento.