Guardando oggi alla performance dell’azionario, notiamo che il salvataggio dell’Irlanda è stato accolto dai mercati senza alcuna euforia. D’altronde i problemi di fondo dei Piigs rimangono e si teme che la prossima vittima della speculazione sia il Portogallo (e infatti in questo caso i cds non sono scesi).
Tuttavia c’è un mercato che dà segnali positivi: si tratta di quello dei cds, ovvero dei contratti per assicurarsi contro il rischio default di un paese.
Protagonista è il cds sui titoli governativi dell’Irlanda, il cui valore è sceso secondo i dati forniti dalla società CMA -e riportati da Bloomberg -di 28,5 punti base, a quota 478,5: si tratta del valore più basso dallo scorso 29 ottobre.
Giù anche i contratti sulla Grecia, calati di 11 punti base a 957, mentre quelli che si riferiscono alla Spagna e all’Italia hanno ceduto rispettivamente 4 e 2,5 punti base a 256 e 179 punti base.
Un’eccezione a questo trend arriva però dai credit default swap che si riferiscono al Portogallo: in questo caso il valore è aumentato di 5 punti base a 422,5 punti base.
Questo, nonostante il ministro delle Finanze portoghese abbia cercato di calmare i mercati sottolineando le differenze fra l’Irlanda, che ha appena ricevuto un aiuto da 90 miliardi di euro su tre anni da Ue e Fmi, e il Portogallo, che si teme possa essere il prossimo paese Ue a rischiare un ‘contagio’.
“Il fatto che l’Irlanda possa disporre di un piano di aiuti significativi calma le paure, riduce l’incertezza e rafforza la fiducia dei mercati”, ha detto il ministro, Fernando Teixeira dos Santos. “E’ senz’altro un fatto positivo per la stabilità della zona euro”, ha aggiunto.
Dos Santos ha poi insistito sul fatto che Lisbona dispone di un sistema bancario “ben regolato e supervisionato” nonché “resistente e ben capitalizzato”. Gli aiuti dati a Dublino andranno soprattutto alle banche irlandesi sull’orlo del crac, dopo l’esplosione della bolla immobiliare.
Il ministro di Lisbona ha anche ribadito la “strategia chiara e adatta” del governo portoghese, che quest’anno ridurrà il deficit dal 9,3% al 7,3% del pil, e sulla legge di bilancio per il 2011, che sarà approvata questa settimana e dovrebbe garantire un deficit del 4,6% del pil l’anno prossimo.