Catalogna: il 90% dice sì all’indipendenza, affluenza al 42%

di Mariangela Tessa
2 Ottobre 2017 12:22

Valanga di sí al referendum per l’indipendenza della Catalogna,. Il governo catalano ha annunciato che il 90% di quanti hanno partecipato ieri alla consultazione non autorizzato da Madrid ha scelto “sì” all’indipendenza della Catalogna.

Stando a quanto riferito dal portavoce dell’esecutivo regionale, Jordi Turull, sono state 2,26 milioni le persone – su oltre 5,3 milioni di elettori – che hanno partecipato alla consultazione referendaria e 2,02 milioni quelle che hanno risposto sì alla domanda: “Vuoi che la Catalogna diventi uno Stato indipendente sotto forma di repubblica?”. Secondo Turull, 176.000 persone hanno votato “no”.

In pratica, secondo gli ultimi dati, l’affluenza si sarebbe attestata al 42%, a spoglio quasi ultimato. Ma, secondo  Turull avrebbe potuto raggiungere “almeno il 55%” in “condizioni diverse”, cioè senza l’intervento nei seggi della polizia spagnola.

Il presidente catalano Carles Puigdemont ha detto che la Catalogna ha conquistato il diritto all’indipendenza dalla Spagna dopo che “milioni” di persone sono andati ai seggi per votare nel referendum proibito da Madrid e segnato dai disordini.

“Con questo giorno di speranza e sofferenza, i cittadini della Catalogna hanno conquistato il diritto a uno stato indipendente sotto forma repubblicana” ha detto Puigdemont alla tv.

Il presidente catalano ha invitato la Ue ha smettere di “voltare la testa” di fronte alle violenze della polizia spagnola sugli elettori, in seguito alle quali oltre 800 persone sono rimaste ferite.

Da parte sua il premier spagnolo Mariano Rajoy, commentando i risultati di ieri, ha detto:

“Non chiuderò alcuna porta, ho sempre offerto dialogo, ma sempre nel quadro della legge e nel rispetto della democrazia”.

Facendo riferimento alle autorità catalane, il premier ha detto che “hanno avuto molte opportunità per rinunciare alla loro iniziativa illegale, non hanno voluto, ho provato, abbiamo chiesto molte volte e non ci hanno ascoltato”.

“Speriamo lo facciano adesso – ha proseguito – e rinuncino a fare nuovi passi lungo una strada che non porta da nessuna parte. Da domani dobbiamo iniziare a recuperare serenità istituzionale”. Per questo motivo, ha aggiunto, “convocherò le forze politiche per riflettere su un futuro da affrontare insieme” e “richiederò un intervento in Parlamento”.