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Caso Fini: irrilevanti gli atti di Saint Lucia trasmessi dal governo

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Il “contenuto” degli atti di Saint Lucia trasmessi dal governo, rispetto alla vendita della casa di An a Montecarlo, “appare del tutto irrilevante circa il ‘thema decidendum’, giacchè la richiesta di archiviazione formulata da questo ufficio è fondata, quale che sia il reale acquirente dell’immobile, sulla mancanza di elementi costitutivi dell’ipotizzato delitto di truffa”.

Si legge così in un documento emesso dalla Procura di Roma e depositato al gip, rispetto all’inchiesta che coinvolge il presidente della Camera, Gianfranco Fini e il senatore Francesco Pontone, ex tesoriere di An.

Intanto, il leader della Lega Umberto Bossi frena sulla vicenda delle dimissioni di Fini da presiente della Camera, chieste in piu’ sedi dal PDL: “Io penso che bisogna fare meno casino e abbassare i toni”, risponde ai giornalisti, all’indomani della tempesta di ieri alla Camera.

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“Irrilevanti gli atti di Santa Lucia”Bossi risponde “Facciamo meno casino” a chi gli chiede se è disposto ad appoggiare la richiesta di dimissioni del Pdl nei confronti del presidente della CameraROMA – Il contenuto degli atti inviati dal governo di Santa Lucia circa la titolarità delle società off-shore che si sono succedute nella proprietà dell’immobile di Montercarlo ereditato da An nel 1999 “appare del tutto irrilevante circa il ‘thema decidendum'”. E’ quanto sostiene la procura di Roma nelle deduzioni che hanno accompagnato la trasmissione degli atti al gip che dovrà pronunciarsi sull’opposizione alla richiesta di archiviazione delle posizioni di Gianfranco Fini e di Vincenzo Pontone. E intanto, il leader della Lega Bossi frena sulla vicenda Fini: “Io penso che bisogna fare meno casino e abbassare i toni”, risponde ai giornalisti, all’indomani della tempesta 1 di ieri alla Camera.

La richiesta di dimissioni era arrivata dopo che il ministro degli Esteri Frattini si è presentato in Senato a rispondere sul caso dell’appartamento del cognato di Fini ma senza rivelare il contenuto dei documenti dello Stato caraibico. Le opposizioni hanno abbandonato l’aula per protesta mentre il Fli ha ataccato il premier – “Suo il dossieraggio” -, e il ministro degli Esteri – “Inadeguato, ha infangato la diplomazia”.

Il dossier di Santa Lucia

Nelle tre pagine arrivate dal paese caraibico emergerebbe che Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, la compagna del presidente della Camera Gianfranco Fini, è il titolare delle societa”
“Printemps Ltd”, “Timara ltd” e “Jaman directors ltd”. Nelle deduzioni inviate al presidente dei gip Carlo Figliolia, che il 2 febbraio esaminerà l’opposizione alla richiesta di archiviazione, il procuratore Giovanni Ferrara e l’aggiunto Pierfilippo Laviani, omettendo ogni “considerazione processuale sull’autenticità ed attendibilità di detti documenti”, e ribadendo la richiesta di archiviazione, sostengono che tale iniziativa “è fondata, quale che sia il reale acquirente dell’immobile sulla mancanza di elementi costitutivi dell’ipotizzato delitto di truffa”.

Secondo gli inquirenti “è risultato che l’onorevole Fini all’epoca della vendita era amministratore esclusivo dell’associazione/partito Alleanza Nazionale, con tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, sicchè il predetto, in autonomia, ha deciso e disposto la vendità dell’appartamento di Boulevard Princesse Charlotte, senza artifizi e/o raggiri e senza induzione di terzi in errore”.

I firmatari della richiesta di archiviazione affermano inoltre, nelle deduzioni, che “nessun ruolo penalmente rilevante può assumere, infine, la condotta del senatore Pontone, il quale, nel caso in esame ha rivestito la mera figura di mandatario dell’onorevole Fini, firmando l’atto notarile di compravendita alle condizioni indicate dal mandante ed in virtù di procura generale a lui conferita in data 1-12-2004 dal presiedente Fini stesso”