Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intentato una causa contro Visa, MasterCard e America Express collegata ad un’indagine antitrust. L’investigazione e la denuncia riguardano le modalita’ con cui le tre big emittenti di carte di credito impongono le loro commissioni agli esercizi commerciali. La questione e’ che le fee (dal 2% al 4%) vengono scaricate direttamente sui consumatori e cio’ alla Casa Bianca non sta bene. A wall Street gli esperti valutano il giro complessivo delle commissioni in $35 miliardi per il solo 2009, che fu un anno di terribile crisi.
Il presidente Barack Obama aveva gia’ l’anno scorso messo nel mirino le pratiche “da usura” e di poca trasparenza di Visa, MasterCard e Amex, obbligando le tre societa’ che hanno la maggior fetta del mercato (e le altre emittenti minori) a mettersi in regola con nuove norme ed un regolamento meno vessatorio nei confronti dei clienti. Le carte Usa, nei casi limite, imponevano commissioni sui debiti revolving fino al 30% e per di piu’ ai clienti in maggiore difficolta’ per la crisi economica.
Con quest’ultima mossa, annunciata ieri dal Procuratore Generale Eric Holder, Obama dimostra di voler far sul serio nei confronti di una roccaforte del sistema bancario americano. Le carte di credito, insieme ai mutui immobiliari, sono giudicate il massimo catalizzatore della crisi finanziaria scoppiata con fragore due anni fa poi sfociata nella Grande Recessione.
Visa e MasterCard hanno gia’ deciso di giungere ad un accordo con l’amministrazione Usa per comporre la vertenza, tramite il pagamento di forti penalita’ e acconsentendo a cambiare il sistema di calcolo e di addebito delle commissioni ai negozianti ed esercizi commerciali. American Express invece ha deciso di dissociarsi dal patteggiamento col Dipartimento di Giustizia: difendera’ le proprie poszioni e cerchera’ di non soccombere (sara’ dura) nella causa di alto profilo che sara’ discussa nelle prossime settimane in un tribunale federale di Washington.