Società

CARTE DI CREDITO: NEL 2009 INSOLVENZE RECORD

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La continua inarrestabile crescita del tasso di disoccupazione ha spinto le insolvenze sulle carte di credito e sui finanziamenti garantiti da ipoteca sulla casa su livelli record, con i consumatori statunitensi che fanno fatica a ripagare i debiti, dovendo vedersela con redditi in calo, mentre la flessione del benessere delle famiglie compromette gli investimenti.

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Stando ai dati diffusi martedi’ dall’Associazione Americana dei Banchieri (ABA) e riportati dal Financial Times, le insolvenze in tutti i prestiti al consumo sono salite al 3.23% del totale nei primi tre mesi dell’anno, portandosi sui massimi dal 1980. Le insolvenze vengono definite tali dalla ABA quando il rtiardo nel pagamento dei debiti supera i 30 giorni.

“Il fattore numero uno a monte delle insolvenze e’ la perdita di posti di lavoro”, dice James Chessen, chief economist di ABA. “Quando la gente perde il lavoro, non riesce a pagare le bollette”.

Alcuni consumatori stanno sempre di piu’ facendo affidamento sulle carte di credito e sui prestiti “home equity”, strumenti che permettono di “estrarre” dagli immobili liquidita’ da destinare a investimenti o consumi. Nel primo trimestre le insolvenze sulle carte bancarie sono balzate al 4.75% del totale, rispetto al 4.52% del periodo precedente.

I ritardi nei pagamenti stanno inoltre provocando uno sbilanciamento nei conti degli istituti finanziari, spingendo le societa’ di carte di credito a cercare di ricoprire le perdite aumentando i tassi di interesse e i livelli di pagamento minimi richiesti.

Per esempio a giugno Citigroup si e’ vista costretta ad incrementare fortemente i tassi di interesse su 15 mila carte di credito in Usa. Da parte sua JP Morgan Chase ha annunciato che da agosto alcuni dei suoi clienti vedranno i livelli di pagamento minimi richiesti crescere dal 2% al 5%.

I problemi del travagliato mercato immobiliare, che ha visto crollare i prezzi delle case del 30% dalle punte massime toccate nel 2006, ha spinto in rialzo le insolvenze nei finanziamenti home equity. Secondo l’ABA, i ritardi nei pagamenti sono cresciuti al 3.52% del totale e le insolvenze sulle linee di credito di tali strumenti hanno toccato l’1.89%. In entrambi i casi si tratta di massimi assoluti.

“Anche se i prezzi delle case smettessero di diminuire alla fine dell’anno, comunque il tasso di disoccupazione continuera’ a mantenere le insolvenze sui finanziamenti estratti dal bene casa su livelli elevati ancora per un po’ di tempo”, sostiene Chessen.