Le carte di credito “rappresenteranno il prossimo credit crunch”, a causa della contrazione delle linee di credito, che abbasserà la spesa dei consumatori colpendo l’economia Usa. Parola della nota analista finanziaria Meredith Whitney.
“Ci sono pochi dubbi sull’importanza della spesa dei consumatori per l’economia Usa e i suoi molteplici effetti sull’economia globale, ma quello che è sotto stimato è il ruolo della disponibilità delle carte di credito in quella spesa”, ha scritto Whitney sul Wall Street Journal. Benché il credito si sia esteso “troppo liberamente negli ultimi 15 anni” e che la razionalizzazione dei prestiti sia inevitabile, ciò che occorre evitare è “togliere il credito alla gente che ha la capacità di pagare i propri conti”, ha spiegato Whitney, AD di Meredith Whitney Advisory Group.
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Whitney ha aggiunto che le linee di disponibilità si sono ridotte di circa 500 miliardi di dollari solo nel quarto trimestre del 2008; stima poi che oltre 2.000 miliardi di dollari di linee saranno tagliate nel 2009 e un’ulteriore riduzione di 2.700 miliardi si registrerà entro la fine del 2010.
“Inevitabilmente, le linee di credito continueranno ad essere ridotte in tutto il sistema, ma la velocità a cui sta già avvenendo e continuerà ad avvenire avrà conseguenze sulla fiducia dei consumatori, sulla spesa e su tutta l’economia”, scrive ancora Whitney. Negli ultimi 20 anni, gli americani hanno usato le carte di credito come uno strumento di cash-flow, ha aggiunto, sottolineando che il 90% degli utenti le usa in modalità “revolving” (ossia che consentono di rimborsare a rate il saldo di fine mese) almeno una volta all’anno e oltre il 45% ogni mese.