(9Colonne) – Milano, 4 mag – La Giunta comunale di Milano ha deciso di fare ricorso al Governo contro il Decreto ministeriale, pubblicato lo scorso marzo, con cui è stato fissato a 20 euro il costo, a carico dei richiedenti, per il rilascio della carta d’identità elettronica. A questa spesa si aggiungono 5, 42 euro di spese di segreteria. “Consideriamo il ricorso doveroso e fondato – ha spiegato l’assessore ai Servici civici Stefano Pillitteri – visto che i 20 euro che il cittadino dovrebbe versare di tasca propria, sono indicati dal decreto come ‘corrispettivo’ per la fornitura delle macchine erogatrici e per la loro manutenzione, macchine che, in realtà, non sono mai state fornite. Il Comune infatti ha a disposizione soltanto due macchine, fornite nel dicembre 2005 all’inizio della sperimentazione, contro le 40 necessarie per la messa a regime del servizio. Anche per ciò che riguarda la manutenzione, il Comune ha dovuto provvedere in modo del tutto autonomo. Appare dunque iniquo – ha affermato Pillitteri – obbligare il cittadono a sostenere un costo per una prestazione di fatto mai erogata”. “Da dicembre 2005 ad oggi – ha proseguito l’assessore – con le sole due macchine, che erogano 25 carte d’identità al giorno, abbiamo assegnato 8974 documenti. Il tutto facendo pagare la carta 5,42 euro. In attesa della decisione del Tar, il Comune continuerà a fornire il documento di identità allo stesso costo, senza applicare la maggiorazione di 20 euro. Ricordo – ha concluso Pillitteri – che la carta di identità elettronica si effettua solo su prenotazione”.
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