Economia

Caro Draghi, il piano non sarà sufficiente

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New York – Mario Draghi ha promesso di fare tutto il possibile per preservare l’area euro, ma le misure non ortodosse che il banchiere centrale ha in mente potrebbero non essere abbastanza. Anche se dovesse vincere l’opposizione a oltranza della Bundesbank, ormai isolata in un angolino, con l’acquisto di titoli di stato spagnoli e italiani a breve termine il numero uno della Bce rischia di aumentare il nervosismo sui mercati, anziche’ placare le tensioni.

In un editoriale sul Financial Times, Sebastian Mallaby sottolinea che il pericolo rappresentato dai volumi sottili tipici di agosto non va sottovalutato.

“L’ultima iniziativa annunciata dall’istituto di Francoforte ha rallegrato i mercati, ma non sara’ certo una strategia vincente che segnera’ la svolta”, cosi’ l’incipit dell’articolo.

La Bce ha annunciato che riavviera’ il programma di acquisto di debiti sovrani. Come principio una politica di questo tipo potrebbe concedere tempo prezioso a Madrid e Roma, riducendo i tassi di interesse che un paio di settimane fa avevano superato il 7,5% e 6,6% rispettivamente.

“Ma l’esperienza degli Stati Uniti ci insegna – scrive Mallaby – che c’e’ tutta la differenza del mondo tra un programma di acquisto di bond facente parte del primo round di quantitative easing e il tiepido intervento di oggi.

Draghi utilizza un vocabolario appropriato e dai toni forti quando dice che “fara’ tutto quanto in suo potere”, ma si dimentica di sottoineare che i paesi dovranno sottostare a condizioni molto rigide se vorranno essere aiutati.

Se Spagna e Italia rispetteranno tali condizioni imposte loro dall’alto, allora il fondo salva stati potra’ essere utilizzato per acquistare bonos e Btp.

Draghi non e’ entrato nello specifico sui tempi e sull’intensita’ dell’intervento, che sono certamente fattori cruciali. Ma a prescindere da questi dettagli, una certezza c’e’ gia’. Considerata la debolezza delle autorita’ politiche e a varare riforme anti crisi in tempo

“Alle condizioni draconiane stipulate la Bce rischia di non farcela a offrire sostegno”. Il piano e’ di comprare solo bond a breve scadenza. Cosi’ verranno ridotti i rischi di perdite.

Ma appiattendo la curva dei rendimenti, la Bce incoraggera’ gli investitori a fare lo stesso. E per i governi sara’ sempre piu’ difficile emettere debito a lungo termine. “L’accorciarsi delle scadenze e’ tradizionalmente un segnale d’allarme di una crisi su vasta scala”.

“La Bce – aggiunge l’editorialista – non si smentisce mai quando si stratta del suo storico approccio schizofrenico”.

Quando si tratta di offrire prestiti alle banche Francoforte agisce sempre con decisione, ma quando si tratta di correre in aiuto dei debiti sovrani la sua azione risulta molto meno convincente.

“Le banche europee detengono titoli di stato degli stessi governi che sono la loro ancora di salvezza, pertanto i due elementi non possono essere separati”.

“Tuttavia quando si tratta di mercati dei bond l’approccio della Bce non e’ quello di offrire liquidita’ illimitata in qualita’ di prestatore di ultima istanza”. E’ piuttosto quello di insistere nel far valere condizioni severe, simili a quelle rigide imposte dai programmi del Fondo Internazionale Monetario.